Finto agguato Alla sbarra il regista Stefano Calvagna

Calunnia aggravata, detenzione e porto di arma clandestina, ricettazione. Questi i reati per i quali sarà processato il regista Stefano Calvagna. La procura ha infatti chiesto e ottenuto il processo immediato nei suoi confronti e di un finanziere accusato di averlo aiutato ad allestire una messa in scena in cambio di un provino cinematografico per la figlia. Calvagna, già indagato perché accusato di aver truffato il coproduttore del film «Il Lupo» da lui diretto e uscito nelle sale nel marzo 2007, comparirà sul banco degli imputati il 12 ottobre prossimo per queste nuove accuse che gli sono costate anche l’arresto nel novembre scorso. Una vicenda complessa che ebbe inizio il 17 febbraio del 2009, quando il regista fu gambizzato uscendo da uno spettacolo al teatro Anfitrione, in via di San Saba.

I killer sono due: uno spara, l’altro aspetta in motorino. Il regista da tempo sosteneva di essere minacciato di morte e che a farlo aggredire sarebbe stato un produttore cinematografico, Alessandro Presutti, che lo aveva denunciato per la vicenda della truffa.

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