Fiona May: non vedo l’ora di mettermi le paillettes

L’atleta si getta a capofitto nella sfida: «Farò uscire i ritmi caraibici che ho nel sangue»

da Roma

«Songo acciso». Un uomo morto. È così che si sente Massimiliano Rosolino dopo tre giorni di prove con l’altera Natalia Titova, la maestra di ballo di San Pietroburgo più famosa in tivù. Per lo squalo biondo del nuoto azzurro, abituato a fendere l’acqua e conquistare podi (ha vinto l’oro agli Europei di Helsinki e alle Olimpiadi di Sydney nel 2000), piroette e passi a due per ora restano un’autentica tortura. «Come mi sento - confessa superMax stiracchiando un sorriso -? Ho mal di testa da ieri. Sto cercando di assimilare i passi, ma è dura perché non conosco neanche la differenza che c’è tra jive e merengue. Per fortuna sono uno tenace: amo gli eccessi, mi piacciono le sfide, e quando si tratta di fare un passo... Io faccio un balzo. E lo farò davanti a tutta Italia».
Archiviata la love story con la showgirl Roberta Capua («da un anno ormai ognuno nuota nella propria corsia»), e messi via i propositi di partecipare a un reality show («mi hanno chiamato per La Fattoria e L’Isola dei Famosi, ma ho glissato»), Massimiliano Rosolino, già attore nella fiction Un posto al sole e sempre benvenuto nei principali salotti televisivi, spiega il suo feeling con il mondo dello spettacolo. «Non siamo ipocriti, su cento persone novantanove come me sceglierebbero i riflettori, che regalano la popolarità immediata. Ho scelto di fare Ballando con le Stelle perché è una trasmissione che mi permette di conciliare il nuoto al ballo. E poi, mi ritengo fortunato ad avere una maestra come Natalia. La Titova è la mia preferita, da sempre. E dire che al primo incontro, Milly mi ha freddato dicendomi “non è per te”». Invece il misterioso abbinamento tra stelle del ballo e star dello sport e dello spettacolo ha premiato il campione dello stile libero, reduce dai campionati europei di nuoto d’Ungheria, che se la vedrà con le 13 coppie avversarie. Oro nella staffetta 4x200 stile libero, due argenti nei 400 e 200. È stato questo il contributo di Massimiliano Rosolino al medagliere azzurro a Budapest. «Sono un allievo modello - si schernisce lui lisciandosi la maglietta sudata delle prove -, lavoro duro coi muscoli in vasca, ma non ho ancora conquistato la scioltezza in pista. Eppure, tra tutti i partecipanti di questa nuova edizione credo di essere il più fortunato perché ho l’ufficio (la piscina del Coni, ndr) proprio dietro l’angolo». E per quanto riguarda il futuro? «Non voglio essere ipocrita.

Nello sport non si dura troppo a lungo: Aldo Montano sta aprendo un ristorante? Io farò il manager sportivo, oppure creerò un complesso sportivo. Per ora mi godo questa bella opportunità. Del resto nessuno, anche chi ha ballato malissimo, è mai uscito dal programma sconfitto».

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