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Fiorello spernacchia Blatter in diretta

Blatter taglia e cuce ma non gli basta per evitarsi la valanga di reazioni, spiritose e no, provenienti dall’Italia del pallone e non solo. Precedenza all’interessato, allora, al presidente della Fifa che nella circostanza si avvale anche della conferma del direttore della tv Sbs. «La squadra italiana - è scritto nella nota firmata dall’interessato - ha dimostrato di saper restare unita e ha prodotto un calcio eccezionale». Il sostegno dell’intervistatore è decisivo nell’occasione. «Durante l’intervista - sostiene il giornalista - non abbiamo mai esaminato la questione di sapere se il rigore per l’Italia fosse giusto o meno». Fine della trasmissione? Neanche per idea. Perché nel frattempo, la valanga, partita con la brutale frase di Gigi Riva («si faccia curare») è diventata inarrestabile. Di buon mattino si è svegliata, a New York, il ministro Giovanni Melandri che ha dettato alle agenzie, in attesa di verificare eventuali correzioni di tiro dalla Fifa, la sua dichiarazione, a metà strada tra l’incredulità dinanzi alle smentite e l’offesa percepitata nelle parole del presidente della Fifa. Parole, definite dalla Melandri, «offensive e inopportune». «L’Italia campione del mondo merita rispetto» la sua frase un po’ banale che è il trampolino di lancio per passare al Financial Times e all’attacco duro lanciato nei confronti del calcio italiano e sul suo stato di salute. «È davvero il caso di restituire al mittente questo tipo di considerazioni. La salute del calcio italiano non si misura tra l’altro in base alla vittoria dell’una o dell’altra squadra».
A bacchettare Blatter, provvede anche il presidente uscente dell’Uefa, lo svedese Lennart Johansson che si ricandida, in opposizione a Michel Platini, e che ha rilasciato sull’argomento una intervista a «La politica nel pallone». «Io una dichiarazione del genere non la farei mai. Non spetta al presidente della Fifa giudicare il valore delle squadre in campo» è il primo affondo del dirigente che ha anche provveduto a ricostruire la controversa premiazione del mondiale, a Berlino. «Blatter mi chiamò 50 minuti prima dell’inizio della finale e mi disse: “le due finaliste sono europee, è giusto che sia tu, che sei all’Uefa da 20 anni, a premiarli”». Johnasson, prima di chiudere la sua intervista, ha anche definito il programma di Platini, per l’Uefa, «pericoloso anche se - ha aggiunto - non lo conosco».
Nel panorama italiano, però, l’iniziativa più divertente e singolare, sull’argomento, è quella presa da quel ciclone di Fiorello il quale nel corso della sua trasmissione radiofonica ha provato a mettersi in contatto, direttamente, con Zurigo e col presidente della Fifa Blatter. La prima volta Fiorello è stato respinto, la seconda volta è tornato a chiamare al cellulare Blatter e nascondendosi dietro la consueta voce della bambina da lui imitata in trasmissione, si è esibito in una serie di eloquenti pernacchie.
Del caso Blatter, conseguenze diplomatiche anche nell’ambito della federcalcio dove il commissario Pancalli non ha gradito l’esternazione di Gigi Riva, considerandola eccessiva e intempestiva.

Ieri, infatti, alla luce della smentita proveniente da Zurigo, l’ufficio stampa della federcalcio ha considerato virtualmente chiuso il caso.

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