GenovaGenoa-Fiorentina, ovvero viva le crisi se lo spettacolo è questo. Le due "sorelline" della passata stagione, quelle che si sono sfidate per la Champions sul filo della differenza reti, e che oggi centrano qualche risultato poco brillante, si sfidano senza timori, tridente contro tridente. Alla fine la spunta il Genoa ma i viola possono consolarsi per non aver certo trovato la squadra colabrodo delle ultime apparizioni.
La Fiorentina palleggia meglio, il Genoa si applica sugli schemi di mister Gasperini squalificato. Dopo un quarto d'ora già due occasionissime, una per parte con Sculli e Montolivo. Ma il capolavoro del primo tempo è griffato Sebastian Frey che a cinque dalla fine supera il limite umano su un gol fatto di Palladino. Tre minuti dopo si deve arrendere quando l'attaccante gli chiede la rivincita con un tacco magico. Ed è la più logica conclusione di una ritrovata facilità di manovra che la squadra rossoblù sembrava aver smarrito per eccesso di prudenza. Sembrerebbe finito qui il primo tempo ma c'è ancora spazio per uno svarione di Modesto che lascia solo Jovetic. Il montenegrino ricambia la cortesia pasticciando e facendosi ammonire anche per una simulazione a palla persa.
Si riparte con le stesse squadre. E con lo stesso Genoa in avanti. Che ogni tanto pasticcia però in difesa ma si affida soprattutto all'asse Milanetto-Palladino per non cedere di un passo. Inevitabilmente la ripresa è meno spettacolare per la necessità della Fiorentina di riacciuffare il pari e perché le due squadre hanno speso tanto. A incantare è così Montolivo, che al 16' coglie un palo incredibile da 30 metri, riprende la palla, travolge la difesa sulla sinistra e la serve in area a Gamberini che centra il secondo palo in trenta secondi.
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