La Fiorentina si fa bella in casa del Napoli Mazzarri in confusione

Zero a zero, un solo punto per Mazzarri e pochi rimpianti. Occorre capire come funzionano certi campionati come questo, dove apparentemente non c’è una squadra in grado di ammazzare il torneo come succedeva fino a due anni fa con l’Inter. C’è un equilibrio tale che basta un episodio per riscrivere la mappa della classifica e rifare i conti. Ieri sera al San Paolo c’era la squadra rivelazione di questa prima parte della stagione data al massimo con il recupero di otto elementi che Mazzarri aveva tenuto fuori a Verona in una sorta di turn over pesantissimo. Bene, rientravano tutti, compreso Paolo Cannavaro e i tre tenori ma non si sentiva la musica. La Fiorentina, una bellissima Fiorentina piena zeppa di magagne e assenze, ha giocato un primo tempo stellare e non ha mai dato al Napoli la possibilità di suonare neppure la chitarra. Una Fiorentina senza Gilardino fuori per infortunio per altri 40 giorni, e con le grane Montolivo e Cerci, il primo in rotta con la società, il secondo reo di aver tenuto testa a Mihajlovic senza un minimo di rispetto. Questa Fiorentina ha dato spettacolo e Napoli ha guardato. Anche per Mazzarri si tratta di fare esperienza alle alte quote, non ha l’organico per far turn over di quel tipo perché non ha una panchina che gli può fare la partita, perde punti e perde autostima. Ieri sera Cavani ha calciato in porta solo dopo quaranta minuti, un diagonale a Boruc immobile e palla fuori. Hamsik non si è visto, Lavezzi ha girato per il campo palla al piede seminando tutti senza mai impensierire veramente. Il resto della squadra ha guardato Montolivo, Cerci e Jovetic. Il montenegrino è veramente in una forma tale da essere pronosticato fra i protagonisti assoluti di questo campionato. Le palle gol nel primo tempo sono tutte viola, Cerci, Cassani, Jovetic, perfino Natali che dall’alto del suo metro e novanta stacca in area piccola e costringe De Sanctis a un intervento miracoloso su punizione calciata dalla sua destra e palla contesa da una dozzina di uomini. Perfino il regolare e super affidabile Campagnaro è stato ridimensionato da un Vargas fisicamente super che non gli ha concesso tregua, spesso saltandolo o costringendolo a salvarsi in angolo con interventi disperati.
In realtà il Napoli ha costruito la sua classifica giocando nella sua metà campo e aspettando l’avversario di turno costringendolo a scoprirsi. Un gioco vecchio e scontato che però ha reso, destinando al trio Hamsik, Lavezzi e Cavani, praterie fantastiche in cui inserirsi e scorrazzare. Il giochino è stato scoperto e al momento Inler e Zuniga non sembrano in grado di invertire la rotta in mezzo al campo e costruire qualcosa di pericoloso.

È un campionato così, si deve costruire giorno dopo giorno, spesso ripartendo da zero perché il muro è andato giù e si deve ricominciare. Poi la Fiorentina è scoppiata, il secondo tempo l’ha fatto il Napoli con il risveglio tardivo di Hamsik e qualche occasione vera, con Jovetic e Montolivo in sofferenza anche loro a fare muro.

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