Il fioretto si spunta ancora Un’altra delusione azzurra

Bronzo nella gara a squadre: Russia battuta In semifinale sconfitta contro la Germania tra errori e litigi. Sanzo: «Arbitri ubriachi». Fallimento Italia: chiude con un solo oro

Andrea Demichelis

da Torino

«Che voto dare al nostro mondiale? Direi 8 per l’individuale, 7 per la gara a squadre, 5 a Sanzo e Cassarà». Scherza, Salvatore Sanzo dopo che l’Italia del fioretto ha gettato alle ortiche l’ennesima occasione. E però ci prende con i giudizi. Il quartetto azzurro inciampa in semifinale con la Germania. Dietro l’angolo c’era la Francia che poi ha vinto l’oro(45-34), e sarebbe stata la fotocopia perfetta del cammino dei campioni del mondo del calcio. Ancora una volta tradisce il minuto supplementare, come successo troppe volte in questo mondiale un po’ a tinte fosche per la scherma di casa nostra. Se è vero che «l’ultima botta sembra stregata», come dice il ct dei fiorettisti Stefano Cerioni, è anche vero che prima di arrivare al triste epilogo i nostri moschettieri si prodigano nel complicarsi la vita. Percorso perfetto fino alla semifinale: eliminate Corea e Gran Bretagna in scioltezza. Contro i tedeschi, invece, succede di tutto. Le cose si mettono subito bene: 5-0 di Baldini a Joppich, mini rivincita della finale individuale. Poi Cassarà a scavare il fossato.
Peccato, però, che Vanni si dimentichi di essere stato campione del mondo nel 2002. Preoccupante la sua involuzione, terrificante il 13 a 4 che Kleibrink gli rifila. Tedeschi avanti, l’Italia sembra una Penelope dai quattro volti: Baldini e Cassarà a tessere la tela, Vanni e Sanzo a disfarla. La combinano grossa, i due, anche il campione mondiale di Lipsia, oggi giù dal trono. Perde 10 - 3 dal suo erede Joppich e finisce a insulti con l’arbitro coreano. Toti mima una testata, la commissione arbitrale non la prende bene. Segue una riunione fiume da cui il pisano – e con lui l’intera squadra – esce graziato. Gli ultimi assalti vivono sul filo di una tensione inarrestabile. All’ultimo atto salgono in pedana Cassarà e Joppich: il dominatore della stagione e il nuovo sovrano del fioretto. L’Italia è avanti di due: basterebbe gestire, non farsi prendere dal terrore. Facile a dirsi. Il gigante bresciano ha i muscoli d’acciaio. Peccato che il carattere non sia della stessa tempra. Joppich lo infila 4 volte, pareggia, e gli dà il benservito al supplementare, con polemiche a non finire per l’arbitraggio.
Se ne va così un’altra medaglia pronosticata. Gli azzurri si riscattano con la Russia, 45 a 30 e pescano un bronzo che non può far sorridere. E difatti i nostri esibiscono facce scure e parole al veleno. Sanzo ci va pesante: «Certi arbitri sono poco professionisti. Come atleta mi sento offeso: certe volte li vedo arrivare pure ubriachi».

Rabbia, certo, l’Italia di sicuro non ha goduto di un trattamento di favore in questo mondiale giocato in casa. Ma non è tutto. Troppe occasioni buttate nella spazzatura. Si chiude con un solo oro, tre argenti e altrettanti bronzi. Si poteva fare di più, lo ammette anche il presidente federale Scarso.

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