Stefano Zurlo
da Milano
Le primarie sul caso DElia. Le indice, a sorpresa, lo Sdi fiorentino. I socialisti vogliono arginare londa di indignazione che sale nel Paese dopo lo sbarco in Parlamento di Sergio DElia, lex terrorista di Prima Linea ora deputato della Rosa nel Pugno. Così lo Sdi, che insieme ai radicali ha dato vita alla Rosa nel Pugno, mette in qualche modo in palio, attraverso una consultazione popolare dallesito niente affatto scontato, il seggio di DElia. È più che una mezza retromarcia dopo i giorni delle dichiarazioni bellicose contro «le strumentalizzazioni» del centrodestra. È una presa di distanza dalla componente radicale del raggruppamento, cui appartiene DElia.
Lentamente, i dubbi e i distinguo cominciano ad affiorare anche fuori dai confini geografici del centrodestra. Un invito a ripensarci e a compiere un passo indietro viene recapitato direttamente a DElia anche da Sergio Segio, uno dei «generali» di Prima Linea. «Vorrei consigliare al mio ex collega DElia - dice Segio ai microfoni di SkyTg24 - di rinunciare alla segreteria della Camera». Per carità, lex terrorista calibra attentamente le parole e non valuta del tutto negativamente lingresso di DElia in Parlamento. Anzi, lelezione è «un fatto simbolicamente potente della vittoria della democrazia sulla lotta armata e su ogni logica di violenza, il miglior messaggio da dare alle nuove generazioni». Dunque, sì alla vita parlamentare, no alleccesso di visibilità.
Un ragionamento apparentato a quello compiuto da Olga DAntona, vedova del professor Massimo, che suggerisce a chi ha combattuto lo Stato «di camminare in punta di piedi. Senza salire in cattedra, né voler dare lezioni».
Appelli in ordine sparso. Si allarga a ventaglio il fronte di chi non considera una mossa azzeccata, anche se formalmente legittima, laver inviato DElia alla Camera e poi averlo addirittura nominato segretario della Presidenza di Montecitorio. Da sinistra, più esattamente dallo Sdi fiorentino, ecco uniniziativa tutta politica: «DElia cerchi la sua legittimazione politica presentandosi a Firenze per chiedere sostegno e fiducia politica ai militanti, altrimenti il direttivo provinciale dello Sdi apprezzerebbe le sue dimissioni e il riconoscimento di un errore politico nella formulazione delle liste elettorali».
Insomma, alle critiche della destra ora si sommano i mal di pancia allinterno della maggioranza. Lo Sdi, preoccupato, prova a sondare gli umori della base: «Il direttivo provinciale - prosegue il documento - si rende disponibile a organizzare, nelle forme e nei modi che gli organi del partito e Sergio DElia riterranno opportuni, primarie, sondaggio, consultazione, manifestazione per la formulazione di quel giudizio inappellabile di quel severissimo tribunale della storia che è lopinione pubblica». Chiamata in causa proprio da DElia. Certo, le primarie possono apparire bizzarre se devono verificare i consensi di un deputato appena eletto, ma evidentemente, lo Sdi fiorentino teme il vento della protesta, assolutamente trasversale e sempre più impetuoso. Cè il rischio che questo movimento di opinione - che mette insieme familiari delle vittime e poliziotti che militano nella Cgil - diventi sempre più incontrollabile.
Duro, infine, il responsabile provinciale della Lega Nord Toscana Marco Cardone: «Chi ha commesso crimini contro lo Stato e contro i suoi servitori non deve rappresentare il popolo italiano in Parlamento».
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