Maria Vittoria Cascino
Centinaia di firme contraffatte per una lista mai presentata. Un delirio apparente che si concretizza nella consegna agli uffici elettorali di Sestri Levante, Casarza Ligure e Moneglia di un bel pacchetto di firme apposte sotto un simbolo che comunque non lascia indifferenti. Che individua una carrozzella, che sotto si porta scritto Movimento Europeo Diversamente Abili. Che magari ti fa pensare a sensibilità altre, ad una proposta che va oltre la semplice operazione politica.
Chissà chi c'è dietro e dove vuole andare a parare. Macché. Paginate di firme sottoposte ai controlli di prassi che non quadrano. Perché molti dei firmatari sono deceduti da tempo o mai tradirebbero una provata fede partitica. Perché in molti non hanno mai firmato. Eppure buona parte dei documenti d'identità riportati di lato risulterebbero esatti. In tutti e tre i Comuni.
Un rompicapo condito male che passa in mano alla magistratura. Che sembra studiato a tavolino, ma perché? L'iter dell'acquisizione firme è abbastanza semplice e assolutamente controllato. Chi le raccoglie per presentare una lista ha la delega di pubblico ufficiale. Ha a disposizione specifici moduli e garantisce in prima persona delle firme apposte e dell'autenticità dei documenti presentati dai firmatari.
Il passaggio successivo è all'ufficio elettorale del Comune d'appartenenza, dove vengono presentate le firme raccolte. Qui i funzionari appongono accanto a ciascun nominativo il suo numero d'iscrizione alle liste elettorali. Se tutto è regolare l'iter procede in tribunale con l'eventuale presentazione della lista. Ma il meccanismo s'è inceppato subito. Perché i tre comuni rivieraschi è vero che non sono proprio borghi, ma un po' ci si conosce. E morti a parte, quando uno è un compagno di fede assoluta lo sai, e se ti firma per qualcosa di nuovo ti ci cade l'occhio.
E poi ci sono gli autografi spesso grossolanamente imitati di cittadini che, contattati, negano di avere preso in mano la penna e di saperne qualcosa del movimento. Ed è bastato il primo dubbio per sciogliere la catena. E bastata la prima lettera inclinata dall'altra parte per alzare il telefono e chiamare i carabinieri di Sestri Levante. Che hanno sequestrato e trasmesso il tutto alla magistratura.
E la beffa continua quando a ritirare i moduli in Comune arriva un ragazzotto che della faccenda non sa nulla. Tant'è che viene da pensare che l'identità di chi ha raccolto le firme non corrisponda a quella che compare sul retro del foglio. Con tanto di autografo.
La storia sa di giallo, che fossero solo le firme. Ma sono gli estremi dei documenti vergati di lato che preoccupano. Sono quei numeri e lettere registrati all'anagrafe.
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