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Fisichella commosso sul podio diciassette anni dopo Alboreto

Monza. Quel giorno lontano fu doppietta rossovestita, ma non quella firmata da una scuderia vincente e imbattibile. Fu invece un grandissimo colpo di fortuna. Perché la Ferrari non dominava, bensì arrancava e si barcamenava in uno dei periodi più neri della sua storia. Quel giorno era l’11 settembre 1988 e Gerhard Berger e Michele Alboreto, grazie a Prost che ruppe il motore al penultimo giro e grazie a un doppiato che mandò fuori pista Senna, si trovarono inaspettatamente sul podio. Quel giorno fu anche l’ultima volta che un italiano calpestò il sacro podio monzese. Fino a ieri, quando Giancarlo Fisichella ha conquistato la medaglia di bronzo nel Gp d’Italia. «È per questo che il mio pensiero va al povero Michele Alboreto (scomparso in un incidente al Lausitzring nel 2001, mentre provava un’Audi per Le Mans, ndr). Ricordo che fu lui l’ultimo italiano a festeggiare davanti a questo pubblico». E ancora: «Sono emozionantissimo perché è stato incredibile farsi premiare nel proprio Gp e davanti a questa folla meravigliosa. Quest’anno ho fatto due soli podi: il trionfo in Australia e questo.

Senza tanti guai, avrei vinto di più e la mia stagione sarebbe stata molto diversa».

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