da Lecco
Condannato a dieci giorni di arresto e quaranta euro di multa per aver guardato con troppa insistenza una donna che si trovava nello stesso scompartimento del treno.
Stando alla denuncia della diretta interessata, una donna di 55 anni, quegli sguardi sarebbero stati così insistenti e impertinenti da costituire una molestia. Limputato, un trentenne di Mandello del Lario (Lecco), si è difeso sostenendo di non aver potuto fare a meno di guardarla, per la posizione in cui si trovava e per il posto occupato.
Il giudice alla fine ha deciso per una condanna, quasi simbolica, in quanto la pena rientra nellindulto, ma limputato è apparso deciso a insistere per vedere riconosciuta la sua buona fede e la sua difesa ha annunciato appello.
«Rispetto il giudice, che peraltro stimo, ma questa sentenza per il mio assistito è ingiusta. Sono fiducioso nella giustizia, che evidentemente dovrà emergere nei successivi gradi di giudizio. Per questo motivo faremo appello, pur riservandoci di valutare le motivazioni». Queste le parole dellavvocato Richard Martini, il legale di Lecco che assiste il trentenne condannato per aver guardato insistentemente una cinquantacinquenne incontrata sul treno.
«In questi casi vanno valutate le circostanze dellaccaduto.
La ressa della stazione, la quantità di persone sul treno - ha commentato ancora lavvocato Martini -.
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