Cronaca locale

Fli: "Non voteremo Moratti al primo turno"

Il coordinatore finiano annuncia il divorzio dal centrodestra. Ora si rischia di far vincere Pisapia e l’ultrasinistra. Dopo l’Epifania incontro con l’Udc e l’Api di Rutelli per decidere il nome del candidato in corsa per il terzo polo

Fli: "Non voteremo Moratti al primo turno"

Divorzio. Col rischio che alla fine vinca la sinistra. I «futuristi» finiani a Milano abbandonano il centrodestra e «al primo turno non saremo alleati a Letizia Moratti».
Senatore Giuseppe Valditara, fa il duro?
«Le risposte che aspettavamo dal sindaco non sono arrivate».
Forse era impegnata ad amministrare Milano.
«In compenso sono arrivati gli insulti e le provocazioni di Ignazio La Russa».
Che insulti?
«Ha detto che ci prenderà in considerazione dopo il partito dei pensionati».
Scherza spesso.
«Ci sbatte la porta in faccia e allora il loro candidato sindaco se lo tengano pure».
Cosa c’entra La Russa con la Moratti?
«La dimostrazione di ciò che temevo. Lei è una brava persona, ma non dimostra reale autonomia politica».
Accusa pesante.
«È influenzata da La Russa e da tutta una serie di condizionamenti di vario genere».
Faccia nomi e cognomi.
«Un coacervo di interessi, lobbies, gruppi di pressione che contano parecchio e fanno i loro interessi anziché quelli della città».
E voi cosa farete?
«Un candidato sindaco fuori da queste logiche».
Avete già un nome?
«Ci troveremo dopo l’Epifania con Tabacci, Mantini, Marcora».
Udc e Api di Rutelli, vuol dire che a Milano il terzo polo esiste?
«Esiste».
E chi candiderà?
«Un personaggio di alto profilo».
In quelle «logiche» rientra anche il Pgt? I costruttori?
«Diciamo che a Milano quello dei costruttori è un mondo che conta parecchio. E ha sempre saputo tutelare i propri interessi».
Non voterete il Pgt?
«Abbiamo denunciato il grande vantaggio che il Pgt porta ad alcuni privati. Mezzo miliardo di euro di benefici senza nulla in cambio».
La vostra proposta?
«Il 20 per cento di quei soldi in alloggi popolari e servizi. Smettiamola di far disegnare la mappa dei diritti edificatori per i privati, dimenticando il bene pubblico».
Dicono che il Pgt sia una grande rivoluzione urbanistica.
«Sono 90mila metri quadrati di diritti su terreni del Parco sud che i costruttori potranno trasferire dove vogliono».
Ne avete parlato con la Moratti?
«Nessuna risposta. Dimentica che 20mila famiglie aspettano una casa. E questa per noi è una condizione indispensabile per l’alleanza».
Il Pgt sblocca il mercato.
«Solo case di lusso di cui Milano è inflazionata. Speculazione».
Sembrate l’ultrasinistra. Altri punti nel programma di Futuro e libertà?
«Trasparenza nelle nomine. Basta consulenze e nomine dubbie nei cda date a parenti e amici».
Ci sarà mica parentopoli anche a Milano?
«Ci sono politici che hanno sistemato l’intera famiglia tra Regione, Provincia e Comune. E in lucrosi cda. Basta spreco di denaro pubblico».
Altro?

«Sicurezza nelle periferie, perché quella della Moratti è solo a parole. E poi aiuti al ceto medio che si sta impoverendo, qualità della vita e più verde. Investimenti nelle reti di ricerca».
Favorevoli all’Ecopass?
«Si può estendere ai confini della città reimpiegando il ricavato nei mezzi pubblici. Magari con agevolazioni per lavoratori pendolari o studenti».
Dica la verità, sulla Moratti ci ripenserete. Magari in cambio di un assessore.


«Molto, molto difficile».

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