Futuro e Libertà prova a fare pace. O meglio, almeno una tregua. Ma riesce comunque a perdere qualche pezzo. Oltre che il simbolo alle prossime comunali dove, con ogni probabilità, non comparirà neppure sulle schede. Oggi al Bristol è in programma il congresso degli storici compromessi. Forte di 750 tessere, raddoppiate nel corso degli ultimi 10 giorni, il partito darà a Giuseppe Murolo il compito di leader provinciale, e nessuno proverà a opporgli una lista diversa. La stessa cosa accadrà a gennaio, quando Enrico Nan sarà confermato coordinatore regionale senza nessun rompiscatole tra i piedi. Nessun dibattito, soprattutto nessuna frattura, anche perché tutto è stato deciso a livello romano per mettere fine a una guerra che avrebbe portato il partito ad avere più tessere che voti.
Questo accordo tra le correnti nazionali produrrà peraltro la scomparsa del Fli dalle prossime elezioni. Perché se è certo che i finiani appoggeranno la candidatura a sindaco di Enrico Musso, sembra quasi scontato che sulla scheda non ci sarà il simbolo di Futuro e Libertà, bensì quello della Lista Civica rappresentata dalla Fondazione Oltremare. Una mossa spiegabile con il fatto che probabilmente il senatore teme di perdere voti identificandosi con il movimento di Fini, visto che comunque non avrebbe lappoggio della parte principale del Terzo Polo, cioè lUdc, ma anche dellApi. Lescamotage porterebbe a una brutta figura per Fini, neppure in grado di presentare una lista, ma consentirebbe a Murolo di candidarsi comunque tra i mussiani e di essere anche più facilmente eletto.
Tutto un compromesso dunque, che ovviamente non va giù a una parte del Fli. O almeno a quella parte che ufficialmente è ancora iscritta (in circa 250 vengono ancora conteggiati per avere i numeri del congresso) ma che si è dimessa da circa un mese. Un gruppo di attivisti, iscritti a Fli fin dalla sua nascita, ora ha deciso di presentare un «manifesto futurista», al quale attenersi per restare legati ai valori più che ai ruoli di partito. «Mentre Fli, in poche ore e senza alcun approfondimento politico, celebra il suo congresso provinciale con le truppe cammellate, mera ratifica di una lottizzazione delle tessere degna della prima Repubblica, la vera base futurista militante genovese che ha come unico riferimento il manifesto programmatico di Bastia Umbra, ricco di spunti e di analisi della società civile, decide di operare una svolta e creare "Liguria Futurista" - spiegano in un comunicato -.
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