Il flop dei vaccini anti-virus A Lo Stato li paga, nessuno li usa

La quinta distribuzione di vaccino pandemico alle Regioni è terminata lunedì scorso. In Italia si sono riversate altre 749.900 dosi di vaccino in confezioni plurime che in totale fa 3milioni e 891mila dosi. Ma non è finita. Il bollettino dell’influenza A del ministero del Welfare rende noto che entro la fine del mese di dicembre è prevista la consegna complessiva di 10 milioni di dosi. Peccato che nessuno le voglia.
A Milano, per fare un esempio, dalle 700 chiamate al giorno ai centralini dell’Asl si è passati, sì e no, a un centinaio. E la maggior parte sono ultrasessantacinquenni che ancora non si capacitano di essere stati esclusi dalla lista dei vaccinabili e chiedono spiegazioni.
Al 20 novembre in Italia si sono fatte vaccinare solo 333.366 persone. Il record spetta al Veneto con soli 3mila vaccinati in tutta la Regione. Lo scarto complessivo resta di tre milioni e 500mila dosi. L’influenza A non fa più paura. Anzi, i dati del servizio di monitoraggio sulla pandemia istituito dal ministero della Salute non lasciano dubbi: i casi stanno diminuendo, il virus se ne sta andando (da 750mila ammalati della scorsa settimana ai 682mila degli ultimi 7 giorni), e i numeri continuano a calare. Tiriamo un sospiro di sollievo. A conti fatti il totale delle vittime correlate alla nuova influenza è stato di 71. I casi che hanno avuto bisogno di assistenza respiratoria 241. Ora il problema è un altro. E non ha nulla a che vedere con catastrofiche previsioni sullo stato di salute degli italiani: che farne di tutti questi vaccini stivati nei magazzini delle Asl? Il problema non è da poco: ogni dose è costata allo Stato 6 euro che, moltiplicati per i 24 milioni di dosi da distribuire in tutta Italia, (un contratto che con ogni probabilità sarà ridimensionato) fa una cifra da capogiro.
«Stiamo esaminando e non escludiamo di offrire la vaccinazione anche ai bambini fra i sei mesi e i 17 anni e agli adulti ultra 65enni con gravi patologie - ha annunciato ieri il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio. È un’ipotesi che stiamo esaminando e che verrà discussa la prossima settimana durante la riunione dell’unità di crisi».
Alcune regioni come il Veneto e la Lombardia si sono portate avanti: qui nei prossimi giorni i vaccini verranno distribuiti anche agli anziani, inizialmente nemmeno previsti nel piano di immunizzazione.
A complicare la vaccinazione anche la polemica sui possibili effetti dannosi del farmaco. Ieri a Napoli è stata aperta un’inchiesta per accertare se la morte di un uomo nel Salernitano sia dovuta all’assunzione del vaccino, mentre dalla Francia arriva la notizia di due morti portatori di una mutazione del virus. La stessa mutazione che è stata già segnalata in Norvegia.
«Questo tipo di mutazione è coperta dal vaccino in circolazione. Resta il fatto che i dati indicano una popolazione vaccinata molto bassa rispetto alle aspettative», spiega Giorgio Ciconali direttore del servizio di Igiene pubblica della Asl di Milano.


Ma che fine faranno i vaccini inutilizzati? «Verranno buttati - spiega Ciconali -. Saranno inservibili e non potranno neppure essere utilizzati per l’anno prossimo perché nel vaccino del 2010 sarà già compreso anche il virus H1N1». Uno spreco per tutti. Case farmaceutiche escluse.

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