Maria Rosa Quario
da Sestriere
Cè ancora qualcuno che si stupisce o grida allo scandalo? Bode Miller che fa tardi in discoteca, Bode Miller che si rilassa davanti a boccali di birra, Bode Miller che non fa la ricognizione della pista e poi sbaglia in gara, Bode Miller che perde il podio per undici centesimi, Bode Miller che suo malgrado continua a fare notizia. Quinto nella discesa olimpica, ma non arrabbiato, nemmeno deluso, a differenza del suo compagno di squadra Daron Rahlves e soprattutto del suo coach Phil McNichols, che parla di «dura sconfitta». Per Bode Miller questa parola non esiste, così come non esiste lesaltazione in caso di vittoria, mentre esiste sempre lesaltazione del vincitore. Il risultato, inteso come secco numero, non fa parte del mondo di questo uomo unico ed eccezionale, di questo atleta anomalo e atipico che in unintervista al Time ha dichiarato di rimpiangere i tempi in cui «facevo un sacco di errori e cadevo, perché sbagliare ti dà la possibilità di esplorare i tuoi limiti, mentre vincere e battere gli altri non mi piace». Sarà per questo, o forse per evitare le attenzioni che si dedicano ai vincitori, che fa di tutto per perdere?
Doveva pensarci prima, ormai ha oltrepassato la barriera che separa i campioni dai fuoriclasse, e lha fatto con le vittorie innanzi tutto, ma anche con il suo comportamento, a dir poco originale. Uno così è manna per chi vuole scrivere di sci ma non solo di neve e di lamine e di paletti, ma ricordiamo che Bode non è lunico a fare festa la sera e a bere birra, non è lunico a «tacchinare» belle signorine e a portarsele a letto, non è lunico insomma a godersi la vita.
PS: sabato sera verso mezzanotte anche Giorgio Rocca è stato visto alla discoteca Tabata insieme ad amici, ma che cè di male: ieri per lui era prevista una giornata di riposo!
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