Flussi turistici, Augello contesta le stime del Campidoglio

«Sindaco e vicesindaco annunciano il boom ma forniscono percentuali in calo del 5 per cento»

Tutto un giorno a dare i numeri. Prima Walter Veltroni e Maria Pia Garavaglia gongolano per le stime trionfali per il turismo capitolino tra Natale e Capodanno, sottolineando l’impennata rispetto al 2004. Poi Andrea Augello contesta quei dati e parla invece di un calo di presenze. Quindi la vicesindaco rimprovera l’esponente di An per i «troppi errori» e, infine, l’ex assessore regionale al Bilancio fa di conto e controreplica, confermando che a prendere una cantonata, interpretando le stime previsionali dell’Ente bilaterale del turismo, sono stati il primo cittadino e la sua vice.
Veltroni e Garavaglia, in effetti, hanno commentato i dati diffusi nel pomeriggio con toni piuttosto autocelebrativi. «Davanti a numeri del genere, +44,70 per cento di incremento di presenze su Natale 2004, +49,58 per cento di incremento su Capodanno 2005, le parole sono davvero superflue», ha osservato il vicesindaco, aggiungendo che «Veltroni e noi tutti possiamo giustamente andar fieri di questi risultati e rivendicarli a pieno titolo sui tavoli politici ed economici nazionali». E il primo cittadino a proposito delle 90mila camere d’albergo vendute per Natale evoca fenomeni soprannaturali parlando di «cifre magiche» per il boom del turismo capitolino, frutto, insiste Veltroni, oltre che del patrimonio artistico di Roma anche «di una politica e di scelte precise», ossia di quei «grandi eventi» tanto cari al sindaco. Ma su quanto le cifre hanno da narrare ha qualcosa da ridire il vicepresidente del Consiglio regionale. Nel mirino dell’esponente di An finisce proprio la previsione sulle 90mila camere vendute, «con una crescita del 21 per cento rispetto allo stesso periodo del 2004 con un tasso di occupazione medio del 37,15 per cento», scrive l’Ebt. «Tutto ciò per Garavaglia - argomenta Augello - equivarrebbe a un aumento delle presenze tra il 44,7 e il 49,5 per cento in più rispetto allo scorso anno. Più che magia, un miracolo: le camere d’albergo vendibili sono 40.310, oltre a 15mila posti letto negli istituti religiosi più altri 10mila fra residence e b&b. Impossibile, quindi, venderne 90mila a meno che la Garavaglia e Veltroni non si affrettino a costruirne 25mila con mezzi di fortuna. Oltre a ciò - insiste Augello - il tasso di occupazione media degli alberghi a dicembre 2004 era del 45,80 per cento. Quindi, se adesso abbiamo un’aspettativa del 37,15, è evidente che sono diminuite le prenotazioni».
Insomma, boom o flop, crescita o flessione? Per la Garavaglia l’errore è del politico della Cdl. In particolare sul dato delle 90mila camere, che «sono riferite al periodo 23-28 dicembre, e non a un solo giorno».
«Se si dice che le presenze per le Feste sono aumentate del 49 per cento - risponde Augello - non è possibile che il conteggio di 90mila stanze in più sia da calcolarsi sull’arco temporale indicato dalla replica della Garavaglia.

E se si dice che l’occupazione media alberghiera è del 37,5 per cento, si dice che è scesa di 5 punti rispetto all’anno scorso. Insomma, Garavaglia e Veltroni hanno annunciato un aumento dei flussi turistici senza accorgersi che stavano fornendo una percentuale di presenze minore del 5 per cento rispetto al 2004».

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