Foce, corsa a ostacoli fra le buche

Edoardo Musicò

Buche e tappulli malriusciti, ma non solo. Le strade di Genova non finiscono di stupire, grazie alla varietà di trappole e ostacoli che rendono la vita difficile a pedoni e motociclisti.
Alla Foce, per esempio. Tra un dissesto e l’altro ci si mettono anche i tombini con fossa incorporata a fare danni. E in piazza Paolo da Novi le proteste si concentrano su un punto particolarmente pericoloso, proprio di fronte al numero 42 rosso. La recente riasfaltatura della strada, infatti, è stata eseguita lasciando il tombino al livello stradale di prima, ma è stato gettato tutto intorno uno strato di bitume talmente spesso, che ha creato una buca di almeno 10-12 centimetri di profondità. Specialmente nelle ore serali, e per chi ha problemi di vista, l’ostacolo non è facile da individuare, con il rischio di mettere il piede in fallo, infilandolo nella fossa, e cadere. «Quando camminiamo sul marciapiede - spiega un residente - incrociamo signore con bambini piccoli e anziani. È naturale cedere loro il passo. Ma il percorso è stretto, siamo tutti pieni di borse ingombranti e quindi, per agevolare chi ha difficoltà a muoversi velocemente, si deve scendere dal marciapiede. Càpita spesso di ritrovarsi all’altezza del tombino e di mettere il piede proprio sulla pendenza d’asfalto, rischiando perdite d’equilibrio o storte alla caviglia». «Sarebbe opportuno ricoprire il tombino con una piccola rete metallica che eviterebbe tanti guai - rincara la dose un passante che ha rischiato di cadere per non aver visto subito la buca -. Mantenere sempre la massima attenzione mentre si cammina, tra un impegno frenetico e l’altro, è praticamente impossibile. Anche il sottoscritto, dopo aver evitato accuratamente l’ostacolo un paio di volte, ha rimediato una storta per essere sceso dal marciapiede, proprio sopra il tombino incriminato».
«Non sono solo i pedoni ad avere dei problemi - interviene Andrea, giovane motociclista -. L’altro giorno ero in ritardo e i negozi in piazza stavano per chiudere. Ho rasentato il marciapiede con il motorino e le ruote sono finite nell’avallamento del tombino. Il mezzo si è squilibrato prima in avanti e poi all’indietro, ho subito un contraccolpo sulla schiena e ho rischiato la caduta. La strada dovrebbe essere liberata al più presto da questi pericoli per la sicurezza di tutti». In ogni caso, il viavai ininterrotto di persone anziane con il bastone e di mamme con passeggini e borsoni della spesa è messo a dura prova anche dallo slalom intorno alle numerose e grosse buche che aggravano ulteriormente la situazione della piazza.
Mugugno continuo e rischio di cadute rovinose anche in via Rimassa. C’è un capannello di persone all’attraversamento, vicino al civico 37. Una signora è furibonda perché l’asfalto della strada lascia scoperta una grossa buca visibile solo dal bordo del marciapiede. Insomma per evitarla bisogna ricordarsi che esiste, quella buca, con tanti saluti a chi non ne sospetta l’esistenza. «Se uno è di corsa non la vede, come è successo a me - lamenta la signora -. Appena ho messo il piede sulla strada, il tallone non ha trovato sostegno a causa della piccola voragine nel terreno e mi sono sbilanciata all'indietro.

Mio marito mi ha sostenuta al volo, altrimenti sarei caduta battendo la testa o rischiando di rompermi il bacino o un femore. È mai possibile che non si possa ricoprire questa trappola o, almeno evidenziarla con una segnalazione di colore fosforescente per chi non riesce a vederla subito?».
Belle domande ancora in attesa di una risposta.

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