I manifesti di Rifondazione comunista sulla tragedia delle Foibe, tacciati di negazionismo da Alleanza Nazionale, sono finiti nel mirino dellamministrazione comunale. In seguito alle segnalazioni pervenute il Campidoglio ha dapprima annunciato la rimozione, ma poi ha fatto sapere che bisogna, prima di tutto, verificarne i contenuti. Solidale con Rifondazione il segretario romano del Pdci Fabio Nobile: «Anziché togliere i manifesti in questione lufficio Decoro urbano farebbe bene a cancellare, come del resto ha già iniziato a fare, le scritte fasciste, antisemite e xenofobe con le quali gruppi e gruppuscoli di estrema destra imbrattano quotidianamente i muri della città infangando la memoria di Roma, medaglia doro della resistenza».
È apparsa nel frattempo tuttaltro che soddisfatta Roberta Angelilli, capo delegazione di An al Parlamento europeo: «Le dichiarazioni di Odevaine non bastano. E le parole del delegato del sindaco Alessandro Portelli, secondo cui non si tratterebbe di manifesti negazionisti, infondono una certa preoccupazione. Ci aspettiamo a questo punto una parola di chiarezza da parte delle istituzioni. Il silenzio di Walter Veltroni e del presidente della Camera Fausto Bertinotti, che è il più autorevole rappresentante di Rifondazione, è sempre più assordante». A detta della Angelilli il teatrino di sempre rischia di ripetersi ancora una volta.
Foibe, silenzio e imbarazzo sui manifesti negazionisti
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