Ormai fanno parte della vita di tutti i giorni. Sono uscite dalla tv ed entrate nel vocabolario: battute ormai spontanee anche fuori dalle sale dei pronto soccorso, dagli appartamenti di New York, dalle ville californiane, dai bar anni Cinquanta, dai tribunali e dai distretti di polizia.
È il celebre «Obiezione, vostro onore» di Perry Mason, è «ciucciati il calzino» di Bart Simpson, il «Montalbano sono» del commissario siciliano, «intubiamolo», «lo stiamo perdendo» e «libera!» e tutto il gergo dei medici in prima linea di E.R., Michael Knight che ordina alla sua Supercar: «Kitt, vieni a prendermi». Tormentoni: con il suo «che cavolo stai dicendo, Willis?» Arnold è diventato mito e, dagli Ottanta, è rimasto il bambino paffuto che lascia la miseria di Harlem e scopre la vita di Manhattan a casa di un bianco ricco; perciò tutti ricordano Arnold e la sua espressione corrucciata, ma non lattore che lo interpretava, Gary Coleman, che ha fatto ben poca carriera. Una frase, un simbolo: quello scelto da Daniele Soffiati come titolo per il suo libro dedicato alle migliori battute dei telefilm. Da Arnold al Dr. House, il medico che regala perle di politicamente scorretto: da «tu che cosa preferisci? Un medico che ti tenga la mano mentre muori, o un medico che ti ignori mentre migliori?» a «scegli lo specialista. E avrai scelto la malattia».
Ognuno ha la sua: quella con cui sbotta, quella con cui ride, quella con cui si illude di vivere tutta unaltra storia: «Io ho provato poveri ma felici.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.