La folle corsa dei baby centauri Ma Walker, 14 anni, ce la farà

MilanoSembra che se la caverà. La giovane promessa del supercross è fuori pericolo di vita e la prima tac ha dato esito negativo. Tuttavia è ancora presto per dire quali conseguenza avrà, sul fisico e sulla psiche, la rovinosa caduta di cui è rimasto vittima il giovanissimo pilota. Con Walker, che per fortuna sembra essere scampato alla morte, siamo a quota tre. Nel giro di tre mesi, infatti, baby piloti, quasi bambini - il più giovane aveva 11 anni - hanno infranto (o quasi) la propria vita sull’acceleratore. Esperti, giovani promesse del go kart o del motociclismo, lanciati dalla fama e delle famiglie, disposte ad accompagnarli in capo la mondo, per farli correre, ma pur sempre bambini.
Kade Walker, canadese, 14 anni, alle 10,50 era impegnato nelle prove di qualifica per il campionato europeo di Supercross SX2 categoria «rookie» (under 17) quando è malamente caduto dalla moto, battendo la testa. Le gare si stavano svolgendo nella area dedicata del polo fieristico di Rho Pero a Milano, in occasione della 69esima edizione di Eicma, il Salone del ciclo e del motociclo. Walker, come Peter Lenz 13 anni, che ha interrotto bruscamente la sua corsa per il podio del trofeo Moriwaki 250 lo scorso agosto, è famoso nell’ambiente: veterano delle corse, è considerato una promessa del supercross. Ma questa volta la sua abilità - «è uno dei più esperti piloti in pista» dicono gli addetti ai lavori- non è bastata. Walker è stato trasportato in coma all’ospedale Niguarda dall’elisoccorso del 118 per essere sottoposto ad accertamenti radiologici, che saranno ripetuti a distanza di sei ore.
Se un primo momento la situazione sembrava disperata, nel pomeriggio fortunatamente, la prima tac ha dato esito negativo. Il giovane, che ha riportato un grave trauma cranico, è stato sedato ed è sotto stretta osservazione. Con lui in ospedale la zia, che lo ha accompagnato dal Canada.
Non si è ancora rimarginata la ferita per la scomparsa, in pista, del campione del motociclismo italiano Marco Simoncelli, che un incidente travolge il mondo delle due ruote. Sotto choc Max Biaggi, che ieri ha visitato i padiglioni dell’Eicma poco dopo l’incidente. «Sono quelle notizie che non vorremmo mai sentire - ha commentato - speriamo che si rimetta e rassicuri noi tutti che stiamo qua nel mondo della moto.
Ma non c’è poca sicurezza nel motociclismo, anzi. Di infortuni per fortuna se ne sentono veramente di rado. Certo ci si augura che non succeda mai, ma la fatalità ci sta. Anche nelle strade delle città può succedere sempre qualcosa».
Tornano alla mente le immagini del tragico incidente di fine agosto, costato la vita a un giovanissimo centauro. Peter Lenz, 13 anni, americano, è morto sul colpo dopo una tragica caduta nel giro di allineamento della seconda gara del trofeo Moriwaki 250 prima del Gran premio d’Indianapolis. A dare la notizia il padre su Facebook: «Peter è deceduto facendo quello che amava. Ora è su un’altra strada che noi possiamo soltanto sperare di raggiungere».


Così circa una settimana fa Ramiro Tot, un bambino di 11 anni, impegnato nella seconda penultima tappa del campionato ProKart Argentino a Baradero, è uscito di pista morendo sul colpo. Anche Ramiro correva da quando aveva 5 anni e da pochissimo era passato ad una categoria superiore e, nonostante l’età, aveva già una certa esperienza.

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