RomaDalle stelle alle stalle, dalla notorietà improvvisa, con foto sui quotidiani e sui settimanali, allanonimato da marciapiede. Dai festini a base di coca con clienti vip alle ubriacature da vino in tetrapak. È la triste parabola discendente di Brenda - questo il nome con cui la conoscono tutti - il transessuale brasiliano di 32 anni amico di Natalie, a casa della quale alcuni carabinieri sorpresero il presidente della Regione Piero Marrazzo. Pur essendo stato chiamato in causa direttamente dalla sua amica, lui ha sempre negato di essersi intrattenuto con lex governatore che, a quanto lui stesso ha dichiarato, frequentava da tempo via Gradoli. Nonostante questo, le sue foto sono comparse su internet e hanno fatto rapidamente il giro del mondo. Brenda, che ha imparato in fretta come si sta al mondo, ha lasciato intendere che se solo avesse voluto, avrebbe potuto fare i nomi di personaggi altolocati, politici e giornalisti, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport. Ha fatto capire di essere abituato da tempo a frequentare vip di ogni genere, ma non si è lasciato sfuggire un solo nome, con una discrezione daltri tempi. Nellarco di pochi giorni, però, la sua vita movimentata lha riportato sul marciapiede, dove aveva cominciato a «lavorare» appena giunto nel nostro Paese. Proprio lungo una buia via di periferia, dove la sera i fuochi accesi per attirare clienti in cerca di emozioni forti emettono fumi irrespirabili, Brenda è ricaduta nel suo destino di trans di strada. Lì, in via Carlo Pirzio Biroli, a pochissima distanza da via Gradoli, lhanno trovata domenica sera i carabinieri: era in uno stato di alterazione provocato evidentemente dallalcool e con una ferita sul volto. Ad avvertire i militari una chiamata arrivata intorno alle 22.30 al 112 che segnalava unaggressione o una rissa in strada. Allarrivo dei militari Brenda avrebbe anche cercato di farsi del male provando a dare delle testate contro unauto dopo che i carabinieri avevano chiesto lintervento di unambulanza del 118. Il trans è stato portato in codice giallo allospedale villa San Pietro, dove ha dato nuovamente in escandescenza, minacciando i medici con un paio di forbici da medicazione e arrecandosi delle lesioni alle braccia. Più volte ricondotto alla calma, è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni per «traumi escoriati multipli, stato di agitazione e alito vinoso».
Chi laveva ridotto in quello stato? La faccenda è ancora tutta da chiarire e ci sono accertamenti in corso. Dalle testimonianze raccolte si è potuto stabilire che il trans sarebbe stato avvicinato da alcuni giovani, probabilmente romeni, che gli avrebbero portato via la borsa, restituendogliela subito dopo, priva del cellulare.
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