Unintesa sul «mondo del bisogno» che mette daccordo tutti: istituzioni, Fondazioni bancarie e varie componenti del pianeta-volontariato, sbloccando - dopo anni di dubbi interpretativi della legge e relativi contenziosi - una mole di finanziamenti di oltre 323 milioni di euro nel 2006 e 40 milioni di euro allanno, a regime. In questo quadro, è chiamata a svolgere un ruolo essenziale la Fondazione Carige guidata dal professor Vincenzo Lorenzelli. Listituto, che detiene la maggioranza relativa delle quote di Banca Carige, è da sempre in prima fila nellerogazione di finanziamenti per interventi nel sociale. Lo ricorda Pierluigi Vinai, anche in qualità di presidente del «Co.Ge-Comitato di gestione per il Fondo speciale per il volontariato» che in Liguria, come le analoghe strutture presenti nelle varie regioni, ha il compito di vigilare sulle erogazioni ai Centri di servizi al volontariato.
Non si può dire che la Fondazione Carige abbia scoperto il sociale adesso...
«Infatti. Listituto eroga oltre 1 milione e 220mila euro allanno al Fondo, ma altri 10 milioni al volontariato in Liguria».
La situazione è mutata col tempo.
«Prima del 2004, lanno della svolta, la prima voce di erogazione di finanziamenti della Fondazione era costituita dagli interventi a favore di arte e cultura».
Poi è cambiato tutto.
«La prima voce, oggi, è quella relativa ai finanziamenti al volontariato».
Che significa...
«Significa tutto quanto è attinente al mondo del bisogno, allassistenza alle disabilità, agli anziani, e a quanti si dedicano a questi compiti come volontari».
In questo ambito, laccordo raggiunto assume unimportanza decisiva.
«Certamente. Bisogna considerare che una legge, la 266 del 1991, stabiliva il principio che 1/15 dei proventi delle Fondazioni ex bancarie andasse agli organismi del volontariato».
Ma a suo tempo, le Fondazioni erano soggetti pubblici, oggi sono privati.
«E questo ha cambiato decisamente lo scenario. Tanto che sono sorti contenziosi che hanno impedito sostanzialmente di erogare fondi in attesa di definire corsi e ricorsi nelle aule dei tribunali».
Il volontariato è rimasto senza risorse.
«Era inevitabile, ma certo tuttaltro che positivo. A quel punto si è messa in moto una macchina, che sarebbe meglio definire: una serie di persone che volevano reagire allimpasse, che ha portato a risolvere la situazione».
Facciamo un nome: Giuseppe Guzzetti.
«Lintervento del presidente della Fondazione Cariplo e dellAcri, lassociazione della Casse di risparmio, è stato decisivo. Ha elaborato lui un progetto che ha portato al definitivo protocollo dintesa, quello che ha messo daccordo tutti gli attori della situazione».
Siete arrivati a definire uno schema risolutivo.
«In questi termini: tra volontariato e Fondazioni si è sottoscritto un progetto nazionale per la infrastrutturazione sociale del Sud (un ambito cui le Fondazioni già destinavano parte delle risorse), e per un maggiore sostegno al volontariato mediante i centri di servizio. Il futuro parte da qua. E può dare risposte concrete e importanti ai bisogni sociali della comunità».
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