La Fondazione Carige punta sul sociale e investe 1,6 milioni

La Fondazione Carige punta sul sociale e investe 1,6 milioni

I concetti di partenza sono due: governance e responsabilità sociale. Il primo vuol dire lavorare insieme unendo forze e risorse di enti pubblici e privati per contribuire allo sviluppo del territorio. Il secondo punta alla ricerca del bene comune nella convinzione che il benessere sociale sia basato sull’insieme di profitto economico e sociale. Ecco le linee lungo le quali si è mossa la Fondazione Carige per sviluppare quattro programmi, «Progetto Giovani», «Progetto famiglia», «Progetto Anziani» e «MareTerra di Liguria». Un milione e 600mila euro di investimento (400mila per giovani e anziani, 450mila per la famiglia e 350mila per Mare Terra), per dare una risposta concreta alle fasce di popolazione più bisognose di aiuto e per contribuire al bene della comunità regionale. «L’idea di rafforzare il patrimonio ligure è sempre stata sentita dalla Fondazione - ha spiegato ieri mattina il vicepresidente Pierluigi Vinai, premiato ad Euroflora di cui quest’anno la Fondazione è partner, con una targa di riconoscimento dal presidente della Fiera Paolo Lombardi -. Responsabilità sociale vuol dire cercare il bene comune. Le nostre risorse vanno messe a sistema con le istituzioni pubbliche e con il privato sociale, siano associazioni, sindacati, la curia. Il claim della manifestazione florovivaistica “Il fiore che unisce” si trova anche nei nostri progetti».
Ed ecco che tra i programmi di punta che meglio esprimono questa idea di Liguria, ci sono quelli dedicati ai giovani e agli anziani, cittadini di domani e di ieri. Il primo è partito nel 2005 su precisa volontà della Fondazione Carige per unire cultura, solidarietà, gioco e sport. La sfida era proprio quella di fare qualcosa per i più giovani nella regione più anziana d’Italia. «Dopo sei anni, il progetto ha toccato tutti gli enti e i Comuni della Liguria - ha detto il coordinatore Roberto Bognetti -. Si è partiti con lo sport, poi si sono inseriti nuovi obiettivi». Le tematiche principali di questa edizione 2011 saranno la legalità e l’alimentazione, sviluppate entrambe attraverso percorsi e iniziative che avranno lo scopo di far capire ai ragazzi rispettivamente le regole del mangiar bene e come diventare buoni cittadini. Il secondo progetto, quello dedicato agli anziani, nato nel 2008, ha come obiettivo quello di creare una rete di soggetti pubblici, privati, del terzo settore e del mondo del volontariato con una nuova idea di anziani. «Bisogna cambiare il concetto di vecchiaia - ha precisato il coordinatore Claudio Regazzoni - e costruire rapporti intergenerazionali. Con questo progetto abbiamo portato a sistema tutte le attività».
E ancora il progetto famiglia che prevede un intervento economico insieme ad una forma di accompagnamento relazionale per risolvere i problemi più critici e che dal 2008 ha avviato e accolto 609 nuclei familiari. Infine il programma MareTerra di Liguria per difendere e valorizzare le tipicità alimentari della Liguria. Con presidi, orti, mercati a tema. «L’idea è nata dopo alcune edizioni di Slow Fish - ha spiegato il coordinatore Valter Bordo -: volevamo immaginare una serie di attività che portassero avanti quel lavoro». E così sono stati avviati 68 orti nelle scuole, 28 i Comuni coinvolti, 19 i corsi aperti a tutti per scoprire le produzioni del territorio.

Dopo i tre presidi alimentari per valorizzare i prodotti liguri a rischio di estinzione - l’albicocca di Valleggia, la mucca cabannina, il gallo nero della Val di Vara, ora si punta anche sullo sciroppo di rose, la Tonnarella di camogli, l’acqua di fiori di arancio amaro, il Cece nero di orco Feglino, lo Schiacchetrà delle Cinque Terre. E a far da volano quest’anno ci sarà anche l’edizione 2011 di Slow Fish.

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