Ad oggi alla categoria appartengono solo 219 attività, e «rischiano di diventare sempre meno - ammette lassessore Terzi -. Le criticità sono note, dai costi dellaffitto alla concorrenza dei grandi centri commerciali. Per questo mettiamo a disposizione risorse che ci aiutino a non perdere un patrimonio importante per lidentità della città». Casi come quello della libreria Bocca, in Galleria, non si contano. Il rischio è che quella delle botteghe storiche diventi sempre più la difesa di una «specie» protetta. I panda del commercio. Ma Terzi anticipa già che il bando (che resterà aperto circa due mesi, e i 5mila euro potranno essere distribuiti sotto forma di contributo o voucher a chi partecipa) verrà ripetuto anche lanno prossimo, è lavvio di una buona prassi. Del resto, puntualizza lassessore, «Milano è una città internazionale anche perché esistono le botteghe storiche che anno dopo anno, con entusiasmo, tramandano la propria attività anche in momenti critici».
Ma si rende conto il Comune che la strada degli incentivi ai commercianti è inutile se poi nessuno ci entra per fare acquisti, e vista la crisi la borsa della spesa è sempre più leggera.
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