Da un rinvio allaltro, il restauro della Galleria Vittorio Emanuele sta diventando una partita in cui si continua a fare melina. Per centrare il «gol», Palazzo Marino ora rivolge un appello - non a caso - ai campioni di casa: Milan e Inter. «Spero che le società, legate alla tradizione della nostra città, vogliano contribuire allopera», afferma lassessore allArredo urbano Maurizio Cadeo. Servono un milione e mezzo di euro e circa 300 giorni di lavoro per riparare le crepe, sostituire le tessere rotte dei mosaici, ridare lustro insomma alla pavimentazione del Salotto rovinata dal tempo e dal calpestamento non stop. Il primo bando per reperire i finanziamenti necessari in cambio di pubblicità sul cantiere è andato deserto. A giorni il Comune lancerà una seconda gara, ma le speranze di trovare sponsor non sono altissime, e Cadeo ha già annunciato nei giorni scorsi che «se andrà buca anche questa volta, faremo i lavori a nostre spese». E coi tagli previsti al bilancio, tentare ogni strada è dobbligo. Un po ciascuno, «chi ha la disponibilità economica e ha a cuore i tesori della città», potrebbe evitare al Comune di spendere i soldi dei cittadini. «Se Milan e Inter ci aiutassero, in cambio ovviamente potrebbero esporre il brand nellarea del cantiere», afferma Cadeo. Le società non hanno ancora ricevuto richieste ufficiali, ma sembrerebbero poco propense a raccogliere linvito. Già gestiscono - e sostiene dunque i costi - dello stadio di San Siro, e sono più propense a sostenere iniziative, anche solidali, a favore dello sport.
Il vicesindaco Riccardo De Corato preferisce fare un appello a «mettere mano al cuore, in direzione del portafogli» al mondo della moda, in particolare a quei marchi che ne sono già gli utilizzatori principali, avendo vetrine che si affacciano sul Salotto. Da Gucci a Louis Vuitton, da Tods (alias Diego Della Valle) a Prada. Ma in Galleria hanno indirizzo anche la Telecom o Seven Stars, il «super» hotel a 7 stelle. E dato che Giorgio Armani a riprese ha criticato il degrado del centro, anche a lui «e a quei milanesi che ogni giorno ci impartiscono lezioni per salvare la Galleria, chiediamo di fare la propria parte. Il Comune ha già investito molto, ma i tagli al bilancio sono noti e servono ancora tanti fondi per sistemare la pavimentazione ma anche la parte interna che si affaccia su via Foscolo e via Pellico, quindi ben venga laiuto di tutti». Cadeo si augura che possa essere un inizio, per rilanciare il «mecenatismo» in città, anche per interventi di arredo urbano o sul verde. Un esempio su tutti: la casa di moda Richmond si è offerta di creare unarea giochi ai giardini di via Palestro.
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