Sator e Palladio inseriscono Salvatore Bragantini nel cda di Fonsai. Resta ora da capire se lex commissario Consob, eletto ieri in assemblea con un sostanziale plebiscito dei soci di minoranza, riuscirà ad entrare nel comitato dei consiglieri indipendenti che vigila sullintegrazione Unipol-Fonsai. Variabile non di poco conto dal momento che la fusione è osteggiata dalle stesse Sator e Palladio che hanno proposto un piano alternativo. «Vedremo» ha detto lad Fonsai, Emanuele Erbetta.
Il forchettone dei concambi per la grande Unipol non è comunque pronto. Oggi il cda Fonsai assegnerà le cariche del nuovo board mentre da venerdì sarà possibile valutare limpianto. Lo scoglio è cambiare la ristrutturazione del debito Premafin per indurre Unipol ad accettare una presa vicina al 65% nel nuovo aggregato e quindi rendere loperazione più favorevole ai soci di minoranza Fonsai e Milano. Ieri le banche creditrici sono tornate a riunirsi: si era prospettata la soluzione di aumentare di 100 milioni il convertendo portandolo a 325 milioni.
Il riassetto studiato da Unipol è «la migliore soluzione in concreto percorribile», ha detto ladvisor Goldman Sachs visto che garantisce lintervento di Mediobanca nel consorzio di garanzia. E così la vede anche il presidente della compagnia Jonella Ligresti mentre la soluzione Sator Palladio presenta una elevata dose di rischio di insuccesso.
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