Fonsai, spunta Proto e la Borsa fiuta l’Opa

Piazza Affari è sempre più persuasa che la guerra tra Unipol-Mediobanca e Sator-Palladio per il controllo di Fonsai si risolverà con un’Opa, imposta dalla Consob come già era accaduto per la soluzione Groupama individuata da Salvatore Ligresti e poi sfumata. Tra i gruppi che stanno prendendo posizione sul titolo della compagnia assicurativa c’è Alessandro Proto Consulting che ha comperato l’1% di Fonsai, attraverso la consociata britannica: dietro l’operazione ci sarebbero due investitori privati londinesi e il magnate americano Donald Trump che, sempre su consiglio di Proto, a fine gennaio è entrato nel libro soci di Unicredit. «È un investimento strategico», spiega Alessandro Proto sottolineando di aver deciso di puntare su Fonsai una volta constatata «la tenacia del fronte Sator-Palladio e l’efficacia del piano industriale». I fondi di private equity guidati da Matteo Arpe e dall’accoppiata Giorgio Drago- Roberto Meneguzzo hanno inoltre deciso di prorogare l’offerta su Premafin al 30 aprile. A fronte di un esborso comunque limitato, ai valori di ieri l’1% di Fonsai vale 5 milioni di euro, Proto prenota inoltre una carta da giocare all’eventuale assemblea straordinaria chiamata a decidere i concambi per l’integrazione con Unipol: Arpe e Meneguzzo detengono l’8%, ma coagulando altri investitori potrebbero raggiungere la minoranza di blocco.
A tracciare la rotta del riassetto di Fonsai saranno comunque le Authority e il quadro potrebbe chiarirsi già entro la fine della prossima settimana. La prima a parlare dovrebbe essere l’Isvap chiamata a decidere se quello di Fonsai sia o meno un «salvataggio» e quindi offrire a Consob l’appiglio per esprimersi sull’esenzione dell’obbligo di Opa in capo al gruppo di Carlo Cimbri. La Commissione di Giuseppe Vegas, che sembra fosse rimasta incerta sulla direzione da prendere già in occasione della ristrutturazione-salvataggio di Fonsai ordita da Unicredit, non pare comunque disponibile a concedere alcuno sconto. L’anello debole del piano Unipol è la prevista integrazione di Premafin nel nuovo gruppo assicurativo con l’esito di abbattere il margine di solvibilità dell’aggregato.
L’Authority di Giancarlo Giannini potrebbe quindi storcere il naso ma, se il progetto Unipol mutasse, decadrebbe la clausola di esclusiva che lega Premafin, con il risultato di imprimere forza all’offensiva di Sator-Palladio.

Nel frattempo Arpe ha trasferito il 3% detenuto in Fonsai nella newco Arepo Pr, la scatola appositamente costruita per la battaglia. In un listino indebolito dai dati macroecomici europei e cinesi, ieri Fonsai ha perso il 3,3% e Unipol il 3,5%.
twitter: @marestelli

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