Fonti pulite, Enel leader mondiale Dal ’90 emissioni ridotte del 20%

Nei prossimi 5 anni previsti investimenti per 1,7 miliardi

da Roma

«Enel è leader mondiale delle energie rinnovabili e ha un imponente piano di investimenti per i prossimi 5 anni», pari a 1,7 miliardi. Eolico, solare e biomasse non sono molto conosciuti in Italia, ma l’Enel, assicura l’amministratore delegato Fulvio Conti, ha un ruolo di primo piano nella ricerca per l’energia pulita. «Noi non combattiamo Kyoto - ha sottolineato Conti -: Enel ha ridotto le emissioni di anidride carbonica del 20 per cento dal 1990 a oggi. Se tutti avessero conseguito i nostri risultati, probabilmente l’Italia non avrebbe avuto problemi a raggiungere gli obiettivi di Kyoto». Il problema, per Conti, sta piuttosto nell’assenza di un «quadro regolamentare stabile» per gli investimenti in fonti alternative al petrolio.
Con 20mila megawatt di potenza installata in Italia, Spagna, Slovacchia e America, ha sottolineato Conti, Enel è leader a livello mondiale nel settore delle rinnovabili. «Cresciamo dove possibile in Italia», ha ricordato: nell’eolico (250 mw già installati, 400 mw a fine 2009), malgrado l’Italia non sia ventosa come la Spagna e la Germania; nella geotermia (700 mw già disponibili, altri 50 in arrivo); nell’idroelettrico, soprattutto con la ristrutturazione di impianti esistenti. «In Spagna Enel union fenosa renovables dispone oggi di circa 400 mw tra eolico, mini idro e biomasse e abbiamo in progetto altri 450 mw di nuovo eolico».
Il convegno di Legambiente ha comunque segnato un’altra novità e cioè l’apertura anche da parte degli ambientalisti alla rigassificazione, cioè alle centrali che usano gas liquido trasportato via nave (i gasdotti sono già utilizzati al massimo). Anche Prodi ha detto sì.

Peccato - ha osservato il sottosegretario alla Giustizia Luigi Vitali - che il centrosinistra pugliese sia contrario alla costruzione di un impianto a Brindisi. «Ancora una volta - osserva Vitali - ci troviamo di fronte a una coalizione allo sbando».

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