«Ford tornerà al profitto nel 2009»

da Ginevra

Il 2008 è un anno importante per Ford Europa. Il suo presidente John Fleming è chiamato a confermare i risultati ottenuti nel 2007, con il record di vendite e profitti. Sarà facilitato dal lancio di diversi modelli, dal suv Kuga alle nuove Fiesta e Ka. Ma deve fare i conti con la salute precaria dell’economia.
Mr. Fleming, recentemente il presidente di Psa, Christian Streiff, ha lanciato un allarme sulle prospettive dell’industria dell’auto in Europa...
«Ci muoviamo in un quadro complicato da vari fattori, dal prezzo del petrolio al cambio euro-dollaro. Ma in Europa abbiamo un vantaggio: la crescita di alcuni Paesi, in particolare quelli da poco entrati nell’Ue, compensa il ristagno dei mercati tradizionali. Si può guardare al futuro con moderato ottimismo».
Ford sempre a due velocità: bene in Europa e male negli Usa...
«Il piano di ristrutturazione prevede lo snellimento dei processi, l’aumento delle economie, la riduzione di sprechi e l’accelerazione del rinnovamento dei prodotti. Si pensa di tornare a fare utili a livello globale già nel 2009».
E Volvo, che a differenza di Land Rover e Jaguar, avete per ora deciso di tenere?
«Importante è evitare la duplicazione dei prodotti. Su Volvo è in atto una riflessione».
Puntare su «One Ford» significa che ci sarà uno stop alle partnership vecchie e nuove?
«Quelle in atto (con Psa per i motori diesel, con Fiat per la Ka, ndr) vanno tutte bene. Stiamo massimizzando le opportunità. Non c’è ragione, quindi, per non andare avanti».
Quante Ka usciranno dal sito polacco della Fiat?
«Fiat ci ha garantito 120mila unità l’anno, quanto ci aspettiamo di vendere».
Che cosa produrrete, invece, nella fabbrica ex-Daewoo di Craiova, di cui il governo romeno ha sbloccato la vendita?
«Sicuramente un nuovo modello, più un furgone».
Che futuro ha la fabbrica di trasmissioni di Bordeaux?
«Se troviamo un acquirente, bene. Altrimenti la chiuderemo».
La nuova Fiesta nasce come «world car», concetto che in passato non ha avuto grande successo...
«La nuova Fiesta è l’espressione della convergenza dei gusti dei consumatori. Ricerche di mercato ci danno ragione».


Gli automobilisti americani sono pronti ad accogliere una macchina all’europea, come la Fiesta?
«Si sta diffondendo una consapevolezza nuova, negli Stati Uniti, riguardo all’importanza della riduzione dei consumi e dell’inquinamento».

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