Per spiegare i motivi della sua scelta fa una vera arringa. Michele Forino, avvocato genovese, è uno dei tantissimi che hanno lasciato lUdc per entrare nel Popolo della Libertà. Ma forse più che come esponente del partito di Casini molti lo ricordano come monarchico pronto a sfidare tutto e tutti in ogni competizione elettorale repubblicana. «Sì, ho lasciato lUdc perché inizialmente ne condividevo la scelta di fare unopposizione diversa, ma sempre con lobiettivo di marciare divisi per colpire uniti nel centrodestra - spiega Forino -. Ora invece noto un pericoloso sbandamento a sinistra che io, mai stato di sinistra, non posso accettare».
Due anni nellUdc, daccordo. Ma prima tantissima militanza monarchica. E persino una candidatura a sindaco contro il «campione» del centrodestra. «Unobiezione logica, che però ha una spiegazione: nel 2002, quando mi candidai a sindaco per Stella e Corona, non cera il progetto del Pdl - ribatte lavvocato -. Oggi, dopo lincontro con Roberto Cassinelli, coordinatore cittadino di Forza Italia, ma soprattutto persona splendida, mi sono sentito accolto in quel progetto più ampio che è il Pdl e che vedo come il giusto svilupo del centrodestra. Per questo ho aderito a Forza Italia nellattesa di entrare nel nuovo movimento». E intanto «Stella e Corona» non cè più. «Non è proprio così, a livello nazionale la struttura esiste - replica Forino -. Vorrei però dire che per me è stata una scelta traumatica, la mia militanza monarchica era anche dettata da una storia di famiglia. Certo che gli ultimi comportamenti dei discendenti di Casa Savoia, che per decenza non ho mai commentato, sono stati indifendibili».
Chi si coccola il nuovo «arrivato» è certamente Roberto Cassinelli, suo collega avvocato.
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