MilanoVittorio Feltri intervista Roberto Formigoni ed è un po una puntata di Quelli che il calcio in versione politica: mentre loro parlano sul palco del Castello Sforzesco, dalla Camera arrivano gol (e pali) dei deputati in coda per la fiducia. Una diretta a distanza. «Fabio Granata ha votato no, Giulia Bongiorno non ha risposto alla chiamata» legge sul telefonino il direttore del Giornale. Allarme generale in platea alla festa del Pdl, nonostante le dichiarazioni di voto tranquillizzanti si pensa già al futuro incerto.
Il presidente della Regione Lombardia, forse per non spaventare il pubblico, sfodera tutto il suo ottimismo: «È una giornata positiva per il Paese. Berlusconi e il suo governo avranno un voto di fiducia più ampio del 2008, la maggioranza è più forte e i parlamentari in più per il governo sono dovuti al discorso di alto livello del presidente del consiglio, che ho seguito in diretta». Esprime la sua contrarietà alla fine della legislatura: «LItalia subirebbe danni troppo gravi con le elezioni anticipate solo due anni dopo il voto».
Feltri scivola per un attimo sul lei, poi liquida la formalità «inutile», si corregge e torna al tu. Più che un botta e risposta, una chiacchierata tra amici che su molte cose la pensano allo stesso modo. Come quando si parla delle Regioni che hanno i conti della sanità in profondo rosso, a differenza della Lombardia, sistema che funziona, bilanci in pareggio e finanziamenti pro capite dallo Stato bassissimi. «Come si spiega? Incuria, sciatterìa o qualcuno che sgraffigna?» chiede Feltri. «Penso che ci sia tutto questo. Il centrodestra vuole inserire federalismo e costi standard per fare pulizia di questi spreconi» si sintonizza Formigoni. Fa lelenco delle «Regioni vergogna: Lazio, Calabria e Campania, sono anche quelle che a marzo aprile sono passate dal centrosinistra al centrodestra». Racconta che il Lazio «ha dieci miliardi di debiti» e in Calabria «non ci sono bilanci scritti, solo orali».
Si passa a buono e dote scuola, gli aiuti agli studenti bravi. «Meritocrazia non è una parolaccia ma la strada giusta per non cadere vittime della mediocrità» argomenta Formigoni tra lapprovazione generale. «Gli imprenditori hanno ragione a piangere per la crisi?» chiede Feltri. La risposta non lascia spazio a dubbi: «Ahimé sì, ha colpito soprattutto le zone più avanzate dItalia e in particolare le aziende del Nord».
Gol a Montecitorio e lattenzione torna alle vicende romane. «Quanti finiani hai intorno a te?» chiede Feltri. Lintervistato sfugge un po, risponde trionfante: «Non me ne risulta nemmeno uno. In Regione Lombardia non ne abbiamo». I problemi sono concentrati sul fronte della Lega, aggiunge il direttore del Giornale. E Formigoni: «Con la Lega siamo alleati in competizione forte ma leale. Certo, le nostre idee sono le migliori e le più importanti».
Siamo alla ricandidatura del sindaco di Milano: «Ci batteremo personalmente per la riconferma di Letizia Moratti. Il suo avversario sarà il signor Nessuno». Applausi dei tifosi in platea. È tempo di tornare a casa, non solo per assecondare lordine dei lavori in Parlamento ma anche il calendario sportivo. Alle 20.45 gioca lInter.