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Ma Formigoni attacca con la contro-manovra: «E ora si cambi rotta»

MilanoNon arriva a dire che farebbe il ministro dell’Economia meglio di Giulio Tremonti, ma viene il fondato sospetto che lo pensi sul serio. Roberto Formigoni, nel giorno dell’incontro tra le Regioni e il governo sui tagli della finanziaria, propone la sua manovra ombra made in Lombardia. «Medice, cura te ipsum: medico, cura te stesso» è lo slogan suggerito dal presidente della Regione. Con l’aggiunta: «L’uguaglianza è ancora una virtù».
Nella proposta Formigoni il saldo rimane invariato a quota 25 miliardi, ma ripartito in modo equo tra tutti e quindi con decurtazioni del 3,2 per cento per il 2011 e del 4,17 nel 2012. Applicando questo coefficiente - spiega il governatore -, i tagli per lo Stato passerebbero da 300 a 3.800 milioni nel 2011 e da 600 a 4.931 nel 2012; i tagli delle Regioni a statuto ordinario a loro volta decrescerebbero da 4.000 a 1.192 nel 2011 e da 4.500 a 1.547 nel 2012.
Tra le misure concrete, un assaggio di quanto il governatore intende sottoporre al Tesoro nel corso della trattativa. La prima idea è di concentrarsi sulla lotta dell’evasione, ricorrendo alle agevolazioni invece che alla repressione. Lo strumento scelto è la carta di credito, utile a garantire la tracciabilità del contribuente, ma in modo volontario. «Basterebbe dare un piccolo incentivo ai consumatori affinché utilizzino la carta di credito - dice Formigoni -. Un incentivo che potrebbe anche essere pagato dalle banche o dalle stesse società che gestiscono le carte». Il progetto prevede di applicare una deduzione dello 0,1% sull’ammontare degli acquisti effettuati con la carta, da scaricare dal reddito delle persone fisiche.
Il leitmotiv è che «le Regioni hanno la stessa dignità dello Stato centrale» e che «quando rispettano il patto di stabilità, i rappresentanti del popolo lombardo devono poter decidere secondo le loro priorità come utilizzare i fondi». Formigoni propone poi ai tecnici di Tremonti di studiare il modello Lombardia per quanto riguarda i costi sopportarti dalle istituzioni pubbliche per automantenersi. Se la spesa di funzionamento dello Stato fosse in linea con quella della Lombardia, secondo i conti del Pirellone si avrebbe un risparmio immediato di 7,1 miliardi di euro l’anno. Se tutte le Regioni avessero gli indici di virtuosità della Lombardia si otterrebbe un ulteriore risparmio di 2,4 miliardi. In tutto, una decina di miliardi da sottrarre al pesante conto della manovra.
Formigoni confida in un’inversione di tendenza che al momento non vede all’orizzonte: «Non c’è da scandalizzarsi se non si arrivasse immediatamente a una conclusione.

Certo la richiesta al governo è di proporre cambiamenti seri perché piccoli ritocchi alla manovra non bastano».

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