Così non va. Se il federalismo fiscale comincia in questo modo, partiamo davvero male. Non piace alla Regione Lombardia l’immagine della madre che fa i regali solo al figlio discolo e non premia mai quello diligente. I patti non erano questi. Ecosì il presidente Roberto Formigoni tuona dal trentunesimo piano del Pirellone: «Sono offeso e fortemente preoccupato». Il governo dà soldi aRoma per ripianare il proprio deficit: 500 milioni una tantum, più altri 500 l’anno a partire dal 2010. Non solo, con lo stesso provvedimento Palazzo Chigi concede alla Regione Lazio tre miliardi a fondo perduto, che si aggiungono ad altri cinque miliardi già concessi dal governo Prodi e ora sbloccati. «Sono stanziamenti enormi - polemizza il presidente lombardo - e per di più vengono garantiti prima che parta il federalismo fiscale. Non ci fermiamo qui. Siamo molto delusi da questa sorpresa negativa e dalle contraddizioni interne al provvedimento ». L’assessore al Bilancio, Romano Colozzi, rincara la dose: «Per di più si tratta di un patrimonio attribuito aRomasenza particolari specificazioni. Nel concederlo, si sta sul generico ». Se la maggioranza non dovesse accettare emendamenti «riparatori» al decreto, assicura Formigoni, «chiederemo al governo le ragioni di queste decisioni che non possono vederci d’accordo». Insomma, Catania e Roma ricevono i soldi e invece Milano ha un buco da 150 milioni perché non ha ancora avuto i trasferimenti attesi. Non solo. Le Regioni hanno fatto «una fatica pazzesca » per ottenere, tutte insieme, i 434 milioni necessari a salvare i cittadini dal ticket sanitario. Vedere «ingiustizie » del genere e trattamenti di favore è una spina nel fianco. Soprattutto quando si sta attenti al centesimo per far quadrare i bilanci ed essere «virtuosi». Parola tanto cara a Formigonima che ora gli si rivolta contro. «Tutte le Regioni - aggiunge Formigoni - sono in sofferenza su una serie di partite importanti, come il trasporto pubblico locale. È da dieci anni, per esempio, che i governi non adeguano il finanziamento. Noi abbiamo bisogno di garantire i servizi, con autobus da convertire a metano e più treni. Per questo non chiediamo molto: 150 milioni di euro. Invece temo si vada verso una politica di regalie per coprire e buchi di chi ha creato deficit e tiene in sofferenza le amministrazioni virtuose». Stavolta anche l’opposizione di centrosinistra dà ragione al presidente. «Berlusconi, Tremonti, la Gelmini e Brunetta stanno facendo bella figura a spese di Regioni e Comuni - è il j’accuse del capogruppo lombardo del Pd, Carlo Porcari - che devono fare i salti mortali per garantire i servizi essenziali ai cittadini, anche ricorrendo a nuove tasse». Da qui l’invito a tenere alto «il confronto con il governo affinché la Finanziaria incida sulle spese davvero inutili, ma non colpisca i servizi per le persone e non svuoti le tasche dei cittadini».
I privilegi indirizzati solo ad alcuni non piacciono nemmenoal presidente della Provincia Filippo Penati: «Visto che i fondi sembrano essere distribuiti con il manuale Cencelli, a Milano forse sarebbe servito un sindaco di An come a Roma». Cinquecento milioni all’anno a Roma, anche per lui sono «una cosa scandalosa. In cinque anni - fa i conti - sono 2,5 miliardi. Faccio notare che da qui al 2015 arriveranno a Milano 1,4 miliardi per l’Expo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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