Il nome di Bettino Craxi fa scoccare la scintilla in città. Ad accendere il dibattito i fratelli Craxi con il convegno «La modernizzazione del capoluogo lombardo negli anni Ottanta» organizzato dall’omonima Fondazione. Sul palco del teatro Puccini si consuma la polemica sulla mancata intitolazione di una via al leader del partito socialista, la spaccatura interna al Pdl e la ferma opposizione della Lega. A un anno dall’annuncio dell’intitolazione, che non ha ancora visto la luce, il sindaco prende tempo: «Io ho sempre detto che ci sarebbe dovuto essere un percorso. Il percorso è iniziato e può proseguire». Facendosi battere sul tempo, la Moratti ieri ha lasciato la scena al coordinatore regionale del PdL Guido Podestà che all’iniziativa dice «sì con forza». «Mi sembra incredibile avere delle difficoltà a dedicare una via a Bettino Craxi - aggiunge -. I motivi? Poca conoscenza da parte della gente, l’incapacità di parlare in modo chiaro della realtà, una revisione storica che ha forse bisogno di più tempo e un’ipocrisia della classe dirigente» a livello generale. «Una via intitolata a Bettino Craxi? Il momento è ormai maturo» chiosa il governatore Formigoni: «Gli Ottanta sono stati per Milano e la Lombardia anni anche di apertura al nuovo e all’innovazione».
Non lascia spazio a dibattiti il Carroccio, che boccia senza riserve l’iniziativa. «Finché ci sarà un leghista in Comune il no è garantito» tuona il capogruppo Matteo Salvini. Mentre nel PdL il tempo sembra scorrere a due velocità: se i «tempi sono maturi» per Formigoni e per Podestà, sono ancora acerbi per il sindaco, che non ha partecipato, al contrario di presidenti di Provincia e Regione, al congresso. Un comportamento che non è piaciuto ai fratelli Craxi che minacciano vendette. «Mia sorella Stefania - commenta Bobo Craxi - si è fatta dare uno “schiaffo in faccia” dal sindaco Moratti, vistosamente assente dal convegno sugli anni Ottanta. Un’offesa grave nei confronti di tutti i socialisti e non posso che proporre di restituirglielo assieme sin dalle prossime elezioni. Ora le questioni sono due: la sfacciataggine del sindaco, che ha reso a suo tempo (era il gennaio 2010, ndr)la comunicazione, pubblica e privata, senza richiesta alcuna da parte nostra, dell’imminente intitolazione; e il ruolo e la responsabilita di Stefania, che si trova a essere politicamente coinvolta in un grave affronto di memoria di nostro padre Bettino».
«Mi ha molto stupito - commentava Stefania in mattinata - il fatto che il sindaco, Letizia Moratti, non abbia trovato spazio in agenda, o trovato modo di dare spazio a un convegno che vuole rileggere con un po’ più di obiettività gli anni che hanno fatto grande la sua città». Il sindaco aveva chiesto come condizione l’avvio di un percorso... «Questa iniziativa - replica secco il sottosegretario agli Esteri - rientra proprio in quel percorso».
A mettere ulteriore zizzania in città è il presidente del consiglio Manfredi Palmeri, fresco di passaggio a Fli, che ricorda una mozione bipartisan, firmata da 22 consiglieri comunali, iscritta nel programma d’aula ma mai discussa: «Può essere calendarizzata quando si vuole. Il mio auspicio è che il Consiglio affronti il dibattito».
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