«Cè un clima inquietante. È paradossale che sia di dominio pubblico larresto di un tizio che mi risponde al telefono... ». Roberto Poletti, ex parlamentare dei verdi, è il conduttore di Forte e chiaro, la trasmissione di Antenna3 che ha trasmesso in diretta larresto di Piergianni Prosperini, assessore regionale e ospite abituale del programma. «Lo invitiamo spesso perché in tv funziona» spiega Poletti. Era previsto in studio anche mercoledì sera, il giorno in cui a sconvolgere programmi e palinsesti sono arrivati gli ufficiali giudiziari.
«Avevo parlato con lui verso le otto meno un quarto e mi ha detto che non poteva venire perché era bloccato in consiglio regionale, ma forse sapeva già qualcosa. Anche io lo sapevo, ma non era ancora ufficiale». Poi le agenzie hanno battuto la notizia dellarresto e Poletti ha chiamato Prosperini sul cellulare. Squillava e lassessore ha risposto: «Credo fosse nei suoi uffici, circondato da questi signori che stavano per notificargli il provvedimento. Mi sembra un sistema inquietante e lo dico nonostante gli ascolti record. Circolano da settimane molte voci sul conto degli assessori regionali, a questo punto, se i metodi sono questi, potrebbe succedere anche che ne arrestino qualcuno in studio».
I centralini di Antenna3 continuano a essere subissati di telefonate: «Le vecchiette non ci vogliono credere, continuano a telefonare, qualcuna si è anche messa a piangere. Prosperini ha grandi fan tra le signore anziane, che apprezzano il suo modo di parlare». Sono arrivati duemila sms, ma coloro che gioiscono per le manette sono in minoranza: «Il pubblico non è più come negli anni Novanta, la gente non ama questi metodi. Cè ancora chi è contento, ma molti chiedono se è iniziata la campagna elettorale. Poi ci sono quelli che lo odiano e si augurano che in cella qualche extracomunitario abusi di lui».
Martedì a mezzogiorno Poletti aveva in studio Carla De Albertis, la politica milanese di cui linchiesta parla come bandita dalle tv su richiesta di Prosperini: «Mai nessuno mi ha detto chi invitare. Noi scegliamo in base a chi fa audience, le tv locali vivono sulla rissa».
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