Formigoni: due piani del Pirellone ai «ministeri»

Il presidente lombardo apre alla possibilità di ospitare nei suoi uffici le sedi di rappresentanza chieste dalla Lega. «Questo dovrebbe essere solo un primo passo verso il governo federale e il trasferimento delle competenze alle Regioni»

Esclude categoricamente l’ipotesi di Villa Reale a Monza dove «al momento non c’è un solo metro quadrato a disposizione». Ma per ospitare eventuali sedi di rappresentanza dei ministeri (e, sia ben chiaro, non i ministeri veri e propri), il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni mette a disposizione gli uffici del Pirellone. Ben due piani. Dopo il trasloco della giunta nella nuova sede appena costruita e il trasferimento del Consiglio regionale al grattacielo Pirelli, si sono liberate parecchie stanze che, volendo, potrebbero servire come base al Nord per i ministeri, o meglio per le loro succursali decentrate.
Detto questo, Formigoni ci tiene a mettere a fuoco il vero problema «che non è tanto il trasferimento dei ministeri» e della loro sede «ma è quello del trasferimento delle funzioni». Cioè delle famose dodici materie sui cui la Regione chiede di avere la piena competenza dal 2007. «Che questo sia solo un primo passo verso la creazione di un governo reticolare - sprona il presidente regionale - per una governance diversa del Paese che tenga in maggior considerazione le particolarità dei territori». In sostanza, il governatore torna a chiedere il federalismo: «Non abbiamo bisogno né di centralismo né di un vero e proprio decentramento». Quanto alla decisione presa dal Parlamento sul decentramento delle sedi ministeriali, secondo Formigoni «non si tratta brutalmente di spostare qualcosa ma di rendere più razionale la riforma del sistema».
In tema di federalismo, il presidente lombardo torna anche a chiedere l’autonomia finanziaria e fiscale. Soprattutto dopo la possibilità che l’agenzia di rating Moody’s abbassi il «voto» ad alcuni enti pubblici tra cui anche Regione Lombardia. «Siamo una Regione a statuto ordinario - spiega Formigoni - che da diversi anni ha un rating superiore a quello dello Stato. Allo stesso livello ci sono soltanto le province a statuto speciale di Trento e Bolzano». Secondo Formigoni, dunque, «rifulge ancor di più il risultato» lombardo, soprattutto alla luce della «scarsissima autonomia».

«Ci abbassano il rating - ha detto Formigoni - non per demeriti nostri, ma della Repubblica italiana. Regione Lombardia ha necessità di avere un’autonomia fiscale e finanziaria analoga a quelle delle province e regioni a statuto speciale».

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