Direzione nazionale e giunta regionale. I due temi si intrecciano e accendono il dibattito politico milanese. Così, mentre la Corte d’Appello proclama l’elezione di Roberto Formigoni a presidente della Regione, il governatore è a Roma, a sostenere la causa del Pdl criticando Gianfranco Fini: «Un uomo politico autentico non parla così». Nel frattempo il governatore chiude a tempi di record la sua giunta, che sarà presentata oggi al Pirellone. Al vertice più infuocato della storia del partito c’è un’ospite a sorpresa. Letizia Moratti, pur non facendo tecnicamente parte dell’organismo, si precipita a Roma. Il sindaco interviene: «Nessuno di noi si sente appiattito, ognuno di noi ha avuto momenti in cui si è confrontato». Ricorda che non sono state sempre rose e fiori e vengono in mente i momenti più tesi sull’Expo o sulla sorte di Malpensa.
Spiega la Moratti: «Personalmente mi sono confrontata anche in maniera precisa e dura con il governo su alcuni punti. L’ho fatto con spirito costruttivo e ho sempre trovato ascolto». Denso di contenuti l’intervento del presidente della Regione, membro della direzionale del Pdl. Formigoni cerca di sottrarre a Gianfranco Fini l’arma che sembra più appuntita, ovvero l’accusa del presidente della Camera di lasciarsi sfilare l’iniziativa dal Carroccio. Il governatore nega: «Il federalismo è tema nostro, altrettanto che della Lega. Non lasciamocelo scippare. Il patto che riportò la Lega con noi, sottoscritto nel 2000 da Berlusconi e Bossi, trasse fuori la Lega dalla posizione anticostituzionale e secessionista. La secessione è la bandiera identitaria della Lega, il federalismo è la soluzione che Berlusconi e Bossi trovarono per il patto nuovo che avrebbe dato vita alla nostra straordinaria vittoria nelle regionali e negli anni successivi». Insomma i veri federalisti sono nel Pdl e non nella Lega, per cui la parola federalismo è un ripiego dall’originaria ipotesi della secessione.
Formigoni dà anche una “sgridata” a Fini per i toni con cui ha incendiato il dibattito: «Ogni uomo politico autentico sa che quando usa delle parole, possono essere tecnicamente innocenti, ma pronunciate da un uomo politico si sottopongono a uno strumentalizzazione che è negativa. E un uomo politico autentico sa, queste parole, non utilizzarle mai». Ciò non vuol dire tacere, aggiunge Formigoni: «Parlare dei temi non è soltanto legittimo ma è doveroso e necessario. Mi domando soltanto se valeva la pena, per discutere, che si permettesse la deriva mediatico-politica che ancora una volta ha esposto il nostro partito a un dileggio della stampa avversaria». In scia la Moratti che invita ad “andare avanti” tutti insieme sotto la guida del premier: «Presidente, grazie per quello che hai fatto, continua a guidarci, abbiamo bisogno della tua democrazia, della tua ironia». Attesa per oggi l’ufficializzazione della giunta regionale. Sarebbero confermati i cinque nomi della Lega: sono Daniele Belotti all’Urbanistica, Luciano Bresciani alla Sanità, Giulio De capitani all’Agricoltura, Monica Rizzi allo Sport. Presidenza del consiglio per Davide Boni. Gli uomini di Formigoni sarebbero Romano Colozzi al Bilancio, Giulio Boscagli alla Famiglia, Raffaele Cattaneo alle Infrastrutture, Gianni Rossoni alla Scuola, Marcello Raimondi all’Ambiente.