Formigoni lima la sua giunta: i nomi già pronti nel cassetto

Tanto per cambiare, a tenere il campo è il caso Abelli. Il parlamentare del Pdl ed ex assessore regionale sembra ancora intenzionato a tornare al Pirellone. Puntava all’Agricoltura, che però resta saldamente in mano alla Lega nella persona di Monica Rizzi, o al ruolo da capodelegazione. Se si dimettesse dal Parlamento, però, al suo posto subentrerebbe un deputato vicino a Gianfranco Fini. In queste ore di conta, è un particolare che potrebbe essere decisivo per consolidare un ruolo nel partito o al governo, se la Lega rinunciasse al sottosegretario all’Agricoltura.
La Corte d’Appello non si è ancora pronunciata, ma la proclamazione degli eletti è attesa entro venerdì o al massimo all’inizio della settimana prossima. A questo punto Roberto Formigoni potrà nominare gli esponenti della giunta e anzi dovrà farlo entro dieci giorni. Il presidente della Regione scalpita, nella speranza di poter consolidare l’asse tra la Lega e l’area ciellina del Pdl che costituirà l’ossatura del governo regionale. Più tempo passa, infatti, più si rafforzano le spinte delle varie anime del partito che propongono altre soluzioni.
Ma veniamo ai nomi più gettonati. Ignazio La Russa tratta per An l’ingresso in giunta di due assessori, Carlo Maccari e Luca Ferrazzi, mentre per Romano La Russa si profila un ruolo di peso nel partito a Milano. In corsa Domenico Zambetti: per difenderlo è sceso in pista il ministro Gianfranco Rotondi. La Lega avrebbe cinque assessori e un sottosegretario, oltre al presidente del consiglio, che dovrebbe essere Davide Boni. Il Carroccio avrebbe la Sanità per Luciano Bresciani, Industria e Artigianato (o energie) per il vicepresidente Andrea Gibelli, Identità locali e probabilmente Casa, che interessa ai leghisti perché consente di insistere sul tema delle graduatorie nell’assegnazione degli alloggi popolari.
Resterebbero otto assessori del Pdl. Le deleghe fondamentali dei formigoniani sono le Infrastrutture per l’assessore Raffaele Cattaneo, Bilancio e relazioni “romane” per Romano Colozzi, e forse anche Expo (che potrebbe però avere un sottosegretario). In ascesa le quotazioni del geometra brianzolo Francesco Magnano: gli altri candidati di Monza, Massimo Ponzoni e Stefano Carugo, sono in discesa. Fuori il comasco Giorgio Pozzi, toccherebbe appunto ad Abelli o a Gianni Rossoni. Incerto Giulio Boscagli. Restano da far quadrare i conti di Bergamo per Marcello Raimondi e Marco Pagnoncelli.

A Brescia la disfida è tra Margherita Peroni e Franco Nicoli Cristiani. C’è poi il pacchetto dei milanesi: Stefano Maullu (per lui si parla dell’assessorato allo Sport, Massimo Buscemi, che potrebbe confermare Reti e Servizi, e Alessandro Colucci. Restano i tre sottosegretari.

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