Venti giorni, non uno di più, per conoscere la nuova squadra di governo della Regione Lombardia: a garantirlo è Roberto Formigoni. «Entro la fine di aprile conoscerete i nomi della Giunta», spiega il governatore a margine della inaugurazione dellanno giudiziario del Tar lombardo: quello stesso Tar che ha avuto un ruolo non marginale nella sua rielezione ai vertici del Pirellone, prima riammettendo al voto le liste del centrodestra, poi respingendo un ricorso che puntava a dichiarare illegittima la sua quarta nomina alla presidenza della Regione. Presenza quanto mai dobbligo, dunque. E che per Formigoni è anche loccasione per fare il punto con la stampa dei rapporti interni al centrodestra uscito vincente dalle urne.
Sul perché si debbano attendere altre tre settimane per conoscere i nomi dei suoi assessori, Formigoni spiega innanzitutto che manca un passaggio formale, e cioè la ratifica da parte della Corte dappello della sua vittoria alle elezioni. Dopodiché andranno sciolti una serie di nodi. Tra questi, viene chiesto al governatore, cè anche il problema degli assessori finiti sotto inchiesta della magistratura? Come vi comporterete nei loro confronti? «Ossignore - sbotta Formigoni - lo vedrete quando avrò deciso».
I problemi, spiega il governatore, sono altri. «Ci saranno nuove competenze, perché dopo la crisi ci saranno deleghe precise in tema di apertura e innovazione», e quindi lorganigramma avrà caselle diverse dalle attuali. E per scegliere chi andrà ad occuparle si terrà conto, ribadisce, dei voti di preferenza raccolti: «Il popolo ha parlato in maniera molto chiara. Ha indicato delle persone». Nessun problema, garantisce, nei rapporti con la Lega Nord: «Le cose filano benissimo, ho visto Giorgetti e tutto fila per il meglio».
Sullo sfondo, laltro tema caldo, la corsa per Palazzo Marino, dove lanno prossimo si rinnovano sindaco e Giunta. Si va senza incertezze al Moratti-bis? «La decisione spetta al presidente Berlusconi. E lui ha già detto qual è la cosa importante: lavorare tutti insieme in questo anno per dare prova della massima efficienza possibile, e presentarci in questo modo agli elettori». Più netto, sulla opportunità di confermare Letizia Moratti per un secondo mandato, il presidente della Provincia Guido Podestà, anche lui presente alla cerimonia del Tar: «Abbiamo cinque anni dallExpo, per cui credo ci sia necessità di dare continuità al mandato». Anche perché i numeri lasciano poco spazio a ambizioni leghiste su Palazzo Marino: «I rapporti con il Carroccio sono ottimi ma ricordo che a Milano il rapporto tra la Lega e i nostri è di uno a tre».
Delle grandi manovre in corso intorno alla sua poltrona, Donna Letizia - anche lei in prima fila al Tar - non parla, preferendo chiarire la road map che attende la maggioranza in Comune: «Abbiamo avuto un incontro importante già ieri con tutti i capigruppo, il presidente del consiglio comunale e i capidelelegazione. Abbiamo esaminato le priorità del Consiglio comunale che è poi il bilancio».
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