Formigoni punta un miliardo: «Luce verde per la ripresa»

Formigoni punta un miliardo: «Luce verde per la ripresa»

«Proseguire sulla strada delle riforme, dal federalismo alla riforma fiscale». Roberto Formigoni conferma il programma di regionalismo dolce e ne discute agli Stati generali dell’economia e del lavoro, convocati per affrontare quella che il governatore ritiene una delle maggiori priorità del suo quarto mandato. L’obiettivo è mettere a punto un «Piano quinquennale» e l’appuntamento al Pirellone serve proprio a raccogliere sollecitazioni e suggerimenti per il Piano di sviluppo economico della Regione, documento che poi si discuterà in consiglio.
Al tavolo sono seduti sindacati, imprenditori, rappresentanti degli istituti di credito e del commercio. Accanto a Formigoni e al vicepresidente e assessore a Industria e Artigianato, Andrea Gibelli, oltre cinquanta esponenti del mondo economico lombardo. Il clima è di cauto ottimismo e, nonostante la crisi non sia ritenuta del tutto alle spalle, prevale la consapevolezza delle grandi risorse competitive della Lombardia.
L’attenzione è al piano «Lombardia Sostenibile», che prevede investimenti pubblici per novecento milioni, integrati da un’identica somma di investimenti privati. I segnali positivi all’orizzonte sono: la crescita dell’1,7 per cento della produzione industriale nel primo trimestre del 2010; una crescita dell’export lombardo stimato per l’anno in corso attorno al 5-6%; la nascita continue di nuove imprese e la tenuta di molte aziende i cui proprietari hanno messo risorse proprie per non chiudere e non licenziare ma resistere e proseguire. È stato confermato l'impegno a favore dei lavoratori disoccupati e in cassa integrazione, gli interventi di sostegno al reddito e i servizi di politica attiva, anche alle fasce di lavoratori non coperti dagli ammortizzatori sociali tradizionali.
Formigoni intende sfruttare i segnali di ripresa: «Vogliamo dare un colpo di acceleratore, approfittando delle luci verdi che sembrano riaccendersi per la nostra economia e per la nostra produzione industriale». La Regione dà i numeri dell’impegno nella scorsa legislatura: 2 miliardi di investimenti complessivi a favore del sistema imprese; 1,5 miliardi destinati alla cassa integrazione in deroga, cioè per i lavoratori meno protetti; un ulteriore «pacchetto fiducia» da 145 milioni.
Il vicepresidente leghista sostiene «il federalismo fiscale» assicura che si procederà sulla strada delle misure di sostegno all’economia messe in campo in passato. Dice Andrea Gibelli: «C’è stato un vero e proprio miracolo del sistema lombardo che ha saputo sostanzialmente autosostenersi. Inizio questo lavoro con voi perché possiamo continuare a mettere in campo e incrementare i migliori strumenti per difendere e rilanciare la competitività». Aggiunge Formigoni: «L'approccio del sistema lombardo si è dimostrato culturalmente vincente e dunque è su questa strada che dobbiamo proseguire».
I sindacati Cgil, Cisl e Uil regionali si sono presentati con un documento unitario e insieme assicurano apprezzamento per «le prime risposte arrivate dalla Regione».

Un invito a ripartire di slancio arriva dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che non nasconde che vi sia ancora qualche preoccupazione tra i suoi associati: «La fase più acuta della crisi è oramai alle spalle, ma mancano ancora segnali di una ripresa robusta e duratura. Solo nel settore del commercio, hanno chiuso in Lombardia 891 negozi».

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