La Formula dei litigi all’ultimo tentativo per evitare la rottura

ParigiSi chiama Piazza della Concordia. Ma è il luogo dove si trova la sede ufficiale della Federazione Internazionale Automobilistica, nel quale da decenni si litiga di più per la Formula 1. Assemblee, processi, discussioni di ogni genere. Oggi è in programma la riunione del World Motor Sport Council, cioè dell’organo preposto a controllare i regolamenti, lavorare per la sicurezza e promuovere lo sviluppo delle attività. Non c’è un ordine del giorno scritto. Ma è chiaro che si parlerà della disastrosa situazione in cui è precipitata la Formula 1. A fine giornata potrebbe essere ufficializzata l'istituzione di un altro campionato, quello della Fota.
La ribellione di otto squadre (Bmw, Brawn GP, Ferrari, McLaren, Red Bull, Renault, Toro Rosso, Toyota) della Fota, l’annuncio dell’organizzazione di una serie alternativa e diversa, i problemi legati all’autorità sportiva del Mondiale, quelli dovuti alla distribuzione degli introiti, costituiscono il tema della giornata. E portano a due nomi importanti: Max Mosley, presidente della Fia, e Bernie Ecclestone, responsabile dei diritti commerciali e televisivi.

Mosley Dopo lo scandalo dell’orgia sexy-maso era stato perdonato. Ma aveva detto che non si sarebbe ricandidato alle elezioni federali del prossimo ottobre. Nel frattempo, in un momento di grave crisi economica, il manager inglese ha ribaltato con un colpo di mano tutte le regole per il campionato 2010. Tetto di spesa obbligatorio a 44 milioni di euro, doppio regolamento per chi lo rispetta e per i team che invece lo superano. Controllo da parte della Fia dei bilanci delle squadre. In più ha infranto tutte le norme, stravolgendo date, iscrizioni.

Ecclestone A parole vuole salvare la F1. Nei fatti, visto che le squadre chiedono percentuali maggiori sugli incassi relativi al mondiale, rifiuta di aprire la cassa. Un giorno attacca il suo amico Mosley, quello dopo lo sostiene. Come ha sempre fatto.

Fota La Fota nei giorni scorsi ha preso una decisione storica. Non vuole più trattare con Mosley e ha annunciato l’organizzazione di un altro campionato. Secondo alcune indiscrezioni la programmazione sarebbe stata affidata all’Img, l’International Management Group, la società più importante e sperimentata al mondo nel campo dello sport, con la gestione di eventi, campionati e atleti.

Ancora lui Martedì Max Mosley ha inviato una lettera ai 236 Automobile Club associati di 130 Paesi. E ha fatto sapere che si ricandiderà per la rielezione. «La Fia ed io stesso - ha scritto - siamo oggetti di un attacco da parte delle squadre che vogliono sottrarci l’autorità e dividersi i soldi. Per questo motivo devo rimanere».

Il futuro Cosa potrà succedere oggi al Consiglio Mondiale dello Sport Motoristico? Tutto e nulla.

L’assemblea non può chiedere le dimissioni di Mosley, ma potrebbe sfiduciarlo, negandogli la possibilità di presentarsi a nuove elezioni. Il problema concreto però riguarda proprio il presidente: la Fota non lo vuole, pena la scissione. Se la Fia insiste, la rottura completa verrà confermata. Ed è l’ipotesi più probabile.

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