Dal Foro al palco adesso in scena vanno gli avvocati

Sono abituati a calcare le scene ogni giorno, spesso vestiti con eleganti toghe, e dispongono di notevoli capacità oratorie e di persuasione. Potrebbero sembrare artisti, ma in realtà sono avvocati alle prese con processi e cause quotidiane. Evidentemente però il limite tra legale e attore può rivelarsi labile, visto che l'Ordine Forense di Milano promuove da qualche mese il «Progetto Teatro», rivolto al vero palcoscenico e a ciò che l'arte drammaturgica riesce a esprimere sui grandi problemi della vita presenti nelle aule giudiziarie. La particolare iniziativa nasce grazie alla collaborazione con l'Associazione «Robert F. Kennedy Foundation of Europe» e al suo lavoro di divulgazione e sensibilizzazione, che contribuisce a tenere alta nel mondo l'attenzione per una effettiva tutela dei diritti umani e della legalità. Così l'Ordine degli Avvocati meneghino, dopo aver deliberato una convinta adesione, ha invitato gli adepti, ammaliati dalla rappresentazione teatrale, a mandare una comunicazione di disponibilità. E ora il progetto inizia a dare visibili frutti, con il primo spettacolo della nuova compagnia forense, che andrà in scena il 27 gennaio , alle ore ventuno, presso il Teatro Filodrammatici, nell'omonima via. Nel passato si ricordano episodi di togati che avevano provato l'esperienza della recitazione attiva, ma erano rimasti eventi sporadici senza continuità. Adesso siamo invece di fronte alla nascita di un gruppo unito e con un duraturo progetto mirante a portare in scena interessanti storie in difesa dei diritti umani. Per l'uscita pubblica di fine mese sarà proposta la piece ‘Testimoni oltre il buio', spettacolo liberamente tratto dal testo ‘Speak Truth The Power – Coraggio senza confini', il libro di interviste di Kerry Kennedy a cinquanta strenui difensori dei diritti civili sparsi in tutto il mondo. Sul palcoscenico milanese saliranno tredici professionisti, ognuno dei quali interpreterà uno dei personaggi compresi nel volume dell'autrice americana. A grande sorpresa la troupe meneghina risulta composta quasi totalmente da donne, ben undici, contro i due sparuti esponenti di sesso maschile. A dirigere le prove ovviamente un avvocato, la signora Francesca Vitale, che nel suo curriculum vanta però un passato da attrice professionista, diplomata alla scuola del Teatro Stabile di Catania. Inoltre ha lavorato con il celebre artista siciliano Turi Ferro. Attraverso tale iniziativa culturale si cercherà di demolire la stereotipata immagine del legale immerso nelle polverose scartoffie, prendendo d'altro canto in considerazione ogni tematica riscontrabile nella società moderna. Quindi i diritti umani nelle sue molteplici versioni: dalle violenze domestiche ai delitti d'onore, dalla schiavitù sessuale alla pena di morte, dalle necessità delle popolazioni indigene alle richieste dei bambini, dai problemi dell'ambiente al microcredito.

L'ingresso allo spettacolo di lunedì prossimo è gratuito.

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