Ecco una giornata in cui me ne sarei stato volentieri a letto con linfluenza. La batosta con la Roma è di quelle impietose, che non lasciano scampo a recriminazioni. Del resto la settimana scorsa le avvisaglie erano chiare, e nella figuraccia di Verona cerano i chiari prodromi della debacle. In genere, quando una sconfitta è così netta e pesante non nutro rabbia ma la lucida, serena rassegnazione dello studente che è bocciato con insufficienze in tutte le materie. Alla vigilia, la partita coi giallorossi non mi lasciava tranquillo neanche un po, soprattutto dopo aver ascoltato lintervista con cui un sorridente Spalletti commentava in settimana la sconfitta con lInter in coppa Italia. Sembrava un gatto che, sottrattigli i croccantini, aveva già adocchiato un canarino. Eppure, a onor del vero, non mi aspettavo una fine del genere, soprattutto dopo aver visto il Napoli nei primi minuti. Ovvio che se quel malefico guardalinee se ne fosse andato a fare un giro anziché annullare una rete al «panteron» che ci poteva benissimo stare, forse la partita prendeva unaltra piega. Dico forse, perché la Roma ha dimostrato di essere spietata pure senza Totti, e si era visto contro il Milan.
Che dire? Io penso che una settimanella di ritiro agli azzurri non faccia male, soprattutto a Reja, perché qui ormai se Lavezzi non azzecca una magia non ne combiniamo una giusta. Domenica scorsa, a Verona, non è bastata nemmeno quella...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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