Sulla neve quasi 80 incidenti su 100 avvengono sugli sci, mentre appena 18 sono imputabili allo snowboard, anche se questi ultimi sono in forte aumento negli ultimi anni. In generale le donne sono più caute. Più di un terzo degli incidenti avviene durante il weekend (37,3%), in particolare la domenica e nelle fasce orarie di maggior afflusso. Tra i più giovani (20-29 anni) si registra circa la metà degli incidenti con lo snowboard (47,8%), contro poco più del 15% di quelli con gli sci; ma è tra i 23 e i 26 anni che si ha la quota più rilevante di incidenti con lo snowboard: oltre il 1/5 del totale. Sempre con lo snowboard, 7 infortuni su 10 avvengono tra i 14 e i 29 anni, mentre con gli sci nella stessa classe di età ne avvengono circa un quarto. Oltre i 40 anni gli incidenti con lo snowboard risultano praticamente assenti (3.3%), mentre quelli con gli sci, con il 40%, sono ben presenti.
Lo snowboard in Italia sta avendo una crescita popolare molto forte. Inizialmente questo ha aumentato la paura di incidenti sulle piste, poiché sciatori e snowboarder si contendevano lo spazio, soprattutto negli impianti con piste strette. Questa differenza iniziale veniva enfatizzata dall'immagine dello snowboard come sport pericoloso, praticato solo “pazzi scatenati”. Molti impianti sparsi nel mondo hanno reagito bandendo lo snowboard dalle piste. Ancora oggi una minoranza continua a vietarlo. In termini di incidenti con lesioni, la maggior parte dei medici di sport invernali è d'accordo che lo snowboard comporta un rischio leggermente superiore allo sci. Il profilo tipico del rider con lesione è un maschio giovane, principiante, senza un background di sci e che non ha avuto lezioni da maestri di snowboard.
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