da Milano
Quando un artista dice «questo è uno dei miei tre dischi più belli» e ne ha già incisi tredici, allora cè da prestargli attenzione. Se poi è Alberto Fortis, un bastian contrario quasi cinquantenne che della correttezza ha fatto un vanto, cè proprio da credergli e in effetti Fiori sullo schermo futuro è un ciddì che «vuole essere un filo conduttore tra poesia e telematica». Per stenderlo, Fortis ha richiamato in pista i Flying Foxes, ossia «la mia E Street Band» come ha detto ieri pomeriggio scherzando alla Triennale davanti a un caffè. Non solo. In due brani spunta anche la voce di Rossana Casale, che tra laltro è la sua ex fidanzata.
Magro come al solito, capelli lunghi e giubba stile orientale, Alberto Fortis è una di quelle gemme nascoste della musica dautore, capace di brillare per ironia e creatività ma anche di tornare opaca inseguendo fantasiose ispirazioni. «Mi sono sempre sentito un libero battitore» dice oggi, alludendo ai versi di Mai dire mai («Mi annoio da Sanremo allIslam») o a All right, «che è la Milano e Vincenzo del Duemila perché è la mia versione della politica mignottesca come la stiamo vivendo oggi».
Ora, questione di settimane, Fortis tornerà in tournée «con una band solida, cercando anche di sottolineare i momenti più intensi del concerto con la trasmissione di video» e per una ventina di date ritroverà il contatto con quel pubblico che lo ha conosciuto alla fine degli anni Settanta. «Ma io non ho mai smesso di suonare, lultimo concerto è stato a Varese: ero da solo con il mio pianoforte e ho cantato per quasi tre ore».
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