Forza Italia consegna le cartoline del Buongoverno

L’obiettivo è quello di presidiare il territorio e rinsaldare il rapporto con i cittadini Alla kermesse nella capitale ha partecipato anche il ministro dell’Interno Pisanu

Fabrizio De Feo

da Roma

Le truppe azzurre sfidano l’ondata di freddo pre-natalizio. E per due giorni si ritrovano in cinquecento piazze italiane, dentro gazebo e banchetti informativi, per incontrare i cittadini e dare il via a quella «Operazione Verità» fortemente voluta da Silvio Berlusconi. A cittadini, curiosi e militanti vengono distribuiti il promemoria in 45 punti sull’attività del governo e le «cartoline del Buongoverno». Ma soprattutto viene regalato l’entusiasmo dei circa 10mila giovani e meno giovani scesi in campo per riaccendere un rapporto diretto con l’elettorato.
«È stato un grande successo» racconta Mario Valducci, responsabile Enti locali di Forza Italia. «Certo soprattutto al Nord, in Lombardia e Piemonte, il meteo non ci ha aiutato, ma le presenze sono state importanti. L’operazione, comunque, è soltanto alle battute iniziali. Si protrarrà per tutto dicembre e gennaio visto che i responsabili sul territorio si impegneranno a trovare localizzazioni per divulgare quanto fatto dal governo e illustrare il programma elettorale».
L’elemento che maggiormente ha colpito gli esponenti azzurri è la scarsa conoscenza delle tante riforme realizzate dal governo. «Nella mente degli elettori ci sono due-tre provvedimenti che hanno fatto breccia nell’immaginario» spiega Valducci. «Mi riferisco alla riforma costituzionale, alla legge Biagi e alla riforma Moratti. Delle altre riforme parimenti importanti c’è poca consapevolezza. In ogni caso i cittadini hanno apprezzato molto il fatto di tornare tra loro. Non c’è dubbio che l’azione parlamentare non ci ha consentito di essere presenti quanto avremmo voluto. Ma ora invertiremo la rotta e i gazebo diventeranno un veicolo importante per comunicare. Inoltre sono sicuro che anche Silvio Berlusconi ci aiuterà in questa azione con la sua presenza diretta».
In attesa di una sua «discesa in piazza», il premier viene «evocato» e citato nei vari presidi. Avviene così che il grande gazebo installato a Piazza Madonna di Bracciano a Roma dal coordinatore di tutti i Comitati azzurri della Vittoria della capitale, Gianni Giacomini, venga battezzato: «Gazebo Silvio Berlusconi». Un tributo che si ripete sotto forma «iconografica» anche negli altri 40 gazebo sparsi per tutti i quartieri e municipi romani. «Vogliamo denunciare il black out che i media radiotelevisivi e la carta stampata stanno operando da alcune settimane ai danni del nostro governo», dichiara Giacomini. «Anche stavolta il Tgr regionale del Lazio non ha speso una sola parola sull’Operazione Verità mentre ha dedicato il solito spazio a Veltroni e compagnia». All’iniziativa del «Gazebo Berlusconi» partecipa anche Francesco Giro, consigliere politico di Sandro Bondi: «Conoscere nella verità, questo è lo slogan del Gazebo - dice Giro - perché è inaccettabile che ad esempio sul grande successo ottenuto dal nostro governo con l’approvazione del nuovo bilancio Ue i giornali e alcuni Tg abbiano lavorato scientificamente per l’oscuramento».
Nel menu delle iniziative, anche una «Festa della famiglia» organizzata a Piazza Farnese. Un appuntamento nel centro di Roma a cui prende parte anche il ministro Giuseppe Pisanu, facendo visita ai volontari. Nel corso della manifestazione, orchestrata dal capogruppo al Parlamento europeo Antonio Tajani, dal sottosegretario Domenico Di Virgilio, dal portavoce del Coordinamento nazionale Elisabetta Gardini, vengono ricordati i provvedimenti «attuati dal governo a favore della famiglia». «Il succo della nostra azione politica - spiega il coordinatore laziale Beatrice Lorenzin - è che senza le riforme strutturali, del lavoro, dell’università l’Italia sarebbe rimasta ferma. La nostra risposta è stata quella di aiuti a favore delle giovani coppie, a favore di chi ha un contratto a progetto per i mutui per la casa attraverso un fondo di garanzia istituito dallo Stato.

A febbraio verrà presentato in Parlamento una legge quadro sulle politiche della casa, mentre gli enti locali non hanno adempiuto alle loro promesse. A queste fasce deboli vanno gli stanziamenti del governo e sono proprio loro che la nostra politica ha appoggiato».

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