Gian Maria De Francesco
da Roma
«Alle 13 di oggi (ieri, ndr) era concluso il 95% del lavoro. Con gli ultimi ritocchi avremo unottima rappresentanza in Parlamento». Stringato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nellannunciare che le liste elettorali di Forza Italia, che dovranno essere presentate entro domani, sono praticamente cosa fatta. Di rigore lottimismo: «Quanti ci votarono nel 2001 ci riconfermeranno la fiducia anche oggi».
Restano, tuttavia, ancora alcuni nodi da sciogliere relativi alle posizioni di singoli candidati, ma su questo punto ieri il premier non si è sbilanciato. «Formare le liste comporta una decisione di grandissimo dolore: non si possono far entrare tutti quelli che vorrebbero esserci», ha detto Berlusconi sottolineando che «per due notti per lavorare alle liste non ho toccato il letto». I punti ancora da sviluppare riguardano la candidatura del governatore Roberto Formigoni come capolista al Senato in Lombardia e il numero delle Regioni nelle quali il presidente Pera sarà numero uno per Palazzo Madama. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha invece ribadito la propria intenzione di non presentarsi. «Non mi candido. Non ho nessuna riserva da sciogliere, non sono candidato e non mi candiderò», ha dichiarato ieri da Sanremo.
Formigoni. Il presidente della Regione Lombardia, per ora, ha fatto sapere che non intende dimettersi dal suo incarico. «Ipotesi mai presa in considerazione», ha specificato aggiungendo che «se sarò candidato e poi eletto, avrò 60-90 giorni di tempo per decidere». Lunico metro di valutazione sarà «il bene comune dei cittadini italiani». La precisazione «se sarò candidato» ha un suo peso specifico. La riserva dovrebbe essere sciolta oggi dopo un confronto diretto tra il premier e Formigoni che potrebbe svolgersi proprio ad Arcore. Secondo indiscrezioni, il presidente della Lombardia intenderebbe aprire le liste azzurre ad alcuni suoi stretti collaboratori come Maurizio Lupi, Maurizio Bernardo e Alberto Guglielmo. Ma su una questione Formigoni non ha dubbi: «Nella prossima legislatura il Senato sarà rock e la Camera sarà lenta» (lesatto contrario di quanto affermato dal ministro Tremonti; ndr) in quanto il rischio di pareggio renderà il confronto politico più intenso.
Pera. Il presidente del Senato sarà capolista di Forza Italia per Palazzo Madama nelle Regioni dellItalia centrale escluse le Marche (Renato Schifani) e il Lazio dove numero uno sarà il ministro dellInterno Beppe Pisanu, seguito dal sottosegretario Cosimo Ventucci e da Paolo Guzzanti. Pisanu dovrebbe essere testa di lista anche in Puglia, salvo un riposizionamento in extremis del ministro Lucio Stanca. Il presidente Pera, che ieri si è incontrato con Berlusconi a Palazzo Grazioli alla presenza del coordinatore nazionale azzurro, Sandro Bondi, e il vicecoordinatore, Fabrizio Cicchitto, avrebbe gradito la guida delle liste del Senato anche nel Lazio, ma lauspicio confligge con la necessità di conciliare tutte le esigenze. In Veneto, infatti, dovrebbe essere capolista il governatore Giancarlo Galan così come in Molise il presidente della Regione Iorio. In Liguria toccherà al vicepresidente della Camera, Alfredo Biondi, capeggiare le liste di Fi . Il sottosegretario Guido Viceconte sarà capolista in Basilicata.
Puglia ok. Il risultato più importante finora raggiunto è la soluzione del caso Puglia. Dopo una riunione nella notte tra venerdì e sabato tra il presidente Berlusconi e il coordinatore regionale di Forza Italia Raffaele Fitto le liste della Camera sono state messe a punto. Berlusconi, come nel resto dItalia, sarà capolista, seguito dal ministro Claudio Scajola e dallo stesso Fitto. Acquisite le riconferme di Donato Bruno, di Antonio Leone, del sottosegretario Luigi Vitali e di Angelo Sanza. Spazio anche allex sindaco di Bari, Simeone Di Cagno Abbrescia. Le due donne in lista saranno la vedova dellonorevole Pino Leccisi, Simona Scardino, e Gabriella Carlucci. Solo uno spazio per il diritto di tribuna, al decimo posto.
Tremonti anche al Sud. Il ministro dellEconomia sarà dietro al premier alla Camera in Lombardia, Veneto, Piemonte e probabilmente anche in Calabria. Nella circoscrizione Lazio 1 numero due sarà il ministro Antonio Martino, mentre nel gruppo di testa dovrebbero trovare posto Cesare Previti, Mario Pescante e Fabrizio Cicchitto.
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