In vista dellincontro di ieri con Gianni Alemanno, il coordinatore regionale del Lazio di Forza Italia e commissario di Roma Francesco Giro ha inviato agli alleati della Casa delle Libertà una lettera aperta sulle prospettive di una nuova Federazione della Cdl che muova i suoi primi passi da Roma e dal Lazio. Ne pubblichiamo il testo.
«Cari amici, la nuova Federazione a cui sta pensando il presidente Berlusconi dovrà allargare gli attuali confini della Cdl, unire in un solo schieramento tutte le forze riformiste, democratiche, liberali, cattoliche e moderate, laiche e socialiste che si sono riconosciute nellesperienza politica del governo di centrodestra, ma anche quelle che non vi hanno preso parte. Per nascere una nuova Federazione ha bisogno di alcuni obiettivi e di una sua tempistica precisa».
«Alcuni obiettivi che Forza Italia propone al tavolo dei partiti aderenti alla Federazione - si legge ancora nella lettera di Giro - sono: 1) un ampio confronto in Parlamento e nella città di Roma sulla nascita della nuova città metropolitana e sul futuro assetto istituzionale di Roma Capitale. 2) Un dialogo forte con i mondi vitali dellimpresa, del lavoro, della società, della cultura, delle famiglie del volontariato, del no profit, del terzo settore. 3) Un progetto a difesa delle piccole e medie imprese che dovranno essere sostenute nella riqualificazione dei processi e dei prodotti industriali. 4) Un tavolo sociale con le forze vive del lavoro dipendente, pubblico e privato, del lavoro autonomo, delle professioni e della categorie, anche in vista delle riforme strutturali in materia previdenziale, del welfare community, della sanità e di liberalizzazione dei servizi pubblici locali. 5) Una grande sfida culturale per i giovani. 6) Un confronto sullo sviluppo urbanistico della Capitale ala luce del nuovo piano regolatore, con tutte le forze imprenditoriali, culturali e sociali».
«Ma una Federazione per nascere - sostiene lesponente di Forza Italia - deve anche avere chiare le sue tappe. Noi proponiamo: 1) Un tavolo aperto di confronto, allinterno dei singoli partiti e tra i partiti per scrivere assieme un Manifesto pubblico di intenti. 2) La presentazione di mozioni comuni sulla nuova Federazione nei nostri rispettivi Congressi comunali e provinciali, un atto che ci permetterà già lì di discutere liberamente del nuovo soggetto politico per arrivare a formulare in tal senso delle scelte condivise nelle nostre rispettive assemblee congressuali. 3) Federare i gruppi politici ai diversi livelli istituzionali, del Comune, della Provincia e della Regione mantenendo ciascuno la propria autonomia ma cercando di esaltare la collegialità e di moltiplicare i momenti della codecisione su alcuni temi di particolare rilevanza per la nostra Città e Regione facendo valere nelle nostre scelte il principio della maggioranza qualificata.
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