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"Forza Italia il pilastro, i Circoli uno strumento"

Berlusconi: "Il partito resta il fulcro del nostro progetto". Bondi: referendum accantonato, servono piccole modifiche sulla legge elettoraleCandidature per le amministrative: proposte dai coodinatori regionali, saranno vagliate prima da Roma e poi dal leader Cdl

"Forza Italia il pilastro, i Circoli uno strumento"

Roma - Il lungo applauso che segue la lettura del messaggio inviato da Silvio Berlusconi ai vertici del partito riuniti a Palazzo Grazioli dissolve in pochi minuti il clima di vaga apprensione che si era respirato nelle ultime settimane a via dell’Umiltà. Soprattutto per quel che riguarda i Circoli delle libertà, descritti in più d’una occasione come il primo passo verso il partito unico del centrodestra con il rischio evidente di dare di Forza Italia un’immagine residuale. Per questo, più d’una volta il coordinatore azzurro Sandro Bondi ci ha tenuto a mettere le cose in chiaro e sottolineare che i due soggetti hanno «strade complementari» ma «parallele». E sempre per questo il Cavaliere ha deciso di prendere carta e penna e chiudere la querelle mettendo a tacere i dubbiosi.
«I Circoli - si legge nella lettera arrivata da Macherio - sono uno strumento per intercettare il mutamento intervenuto nell’opinione pubblica che, come nel 1994, è disposta a un impegno politico nuovo». Un «desiderio di cambiamento e partecipazione alla vita politica», spiega Berlusconi, che «non si può esaurire nella vita dei partiti». Poi, le parole più importanti: «So bene che il pilastro di questo progetto rimane Forza Italia e attribuisco la massima importanza agli sforzi che state compiendo per rafforzare, migliorare e democratizzare il nostro partito, che oggi è di gran lunga il primo partito italiano e che raccoglie un consenso addirittura superiore ai due maggiori partiti dell’opposizione messi insieme». Insomma, nessun dubbio sul ruolo di Forza Italia. Perché, dice Berlusconi, «so bene che in questi anni è cambiata e oggi è rappresentata al massimo livello da giovani che rappresentano il futuro».
È per questo che Bondi chiede ai coordinatori regionali «massimo impegno» in vista delle amministrative. Che per il partito saranno un vero e proprio banco di prova. Ottenere un risultato importante in primavera, infatti, consapevoli del fatto che la capacità di catalizzare voti di Berlusconi è forte soprattutto quando si vota per le politiche e molto meno per le elezioni locali, sarebbe un successo per Forza Italia e per tutto il vertice azzurro. Anche per questo il coordinatore vuole che le candidature siano vagliate «con cura», privilegiando le effettive potenzialità dei candidati ad altri aspetti. Insomma, «l’importante non è il partito di provenienza» ma il fatto che si scelga davvero chi ha le carte in regole per vincere. E dunque le candidature saranno in prima battuta indicate dai coordinatori regionali e poi vagliate dai vertici del partito e, infine, da Berlusconi. Che si dice «fiero e orgoglioso» del percorso di Forza Italia che «ha ormai una classe dirigente davvero autorevole e capace». Insomma, «occorre proseguire su questa strada». E per questo - scrive ancora nella missiva letta ieri dal coordinatore azzurro - «ho incoraggiato Sandro Bondi ad andare avanti nell’organizzazione dei Congressi comunali e provinciali e apprezzo che Forza Italia dimostri a tutti di essere unita e compatta con iniziative che valorizzano i nostri esponenti più importanti e insieme le donne e i giovani più promettenti». Congressi che inizieranno a marzo (nelle province dove non si vota), con il tesseramento è stato prorogato fino al 28 febbraio.
Nella riunione di Palazzo Grazioli («durata oltre due ore nonostante l’assenza di Berlusconi», spiega soddisfatto l’azzurro Sestino Giacomoni), Bondi affronta anche la questione legge elettorale. «Abbiamo in corso un tavolo comune con gli alleati - dice - per arrivare a una proposta comune». Che, spiega, consisterà in «piccole modifiche della legge attuale».

Insomma, proprio come chiede da tempo la Lega, il referendum - assicura il coordinatore azzurro - non è una strada che Forza Italia intende seguire.

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