Il fondovalle del fosso di Tor Carbone, ampio polmone verde situato nellXI municipio tra il vicolo dellAnnunziatella e la Tenuta di Tor Marancia, è di nuovo sotto attacco. Dopo le due concessioni edilizie del 2003, che hanno portato allabbattimento di unarea boschiva di 35mila metri quadri per fare posto a una schiera di palazzoni su via della Fotografia e a una strada al momento non utilizzabile, lassessorato allAmbiente ha approvato un nuovo progetto, ancora più invasivo e singolare dei precedenti: quello che prevede la costruzione di un impianto privato composto da tre campi di calcetto, tre di tennis, uno di bocce, una palestra, una piscina, un centro anziani con annessa residenza per il custode, oltre a un punto commerciale e di ristoro, a cui verrebbero affiancate vaste superfici per i parcheggi. Unopera dal pesante impatto sugli equilibri di una zona già provata dagli interventi degli ultimi anni, nonostante il Prg labbia destinata in un primo momento a verde pubblico e il Comune si sia addirittura impegnato a ripristinare lassetto naturale dellintero fosso.
Di fronte a questennesimo episodio di ingerenza da parte dellamministrazione, a dispetto delle rassicurazioni ricevute tante volte e mai tradottesi in cambi di rotta, i cittadini hanno perciò deciso di agire in prima persona e si sono attivati per cercare di fermare i lavori, tramite una petizione che al momento ha già raccolto circa duemila firme. «Proprio non vediamo quale sia la necessità di costruire questo circolo sportivo - spiega Sergio Baiocchi del comitato per la difesa del fosso di Tor Carbone - visto che poco distante, sullArdeatina e sulla Laurentina, ci sono numerosi campi, molti dei quali del tutto abbandonati». Diversi problemi sarebbero legati anche alla viabilità dellarea e alleffettiva fruibilità del complesso, dato che esso sarebbe accessibile soltanto tramite le strade di servizio dei complessi residenziali circostanti. Ma la concessione non smette di far gola, considerato che i 16 milioni di euro necessari per mettere in piedi lopera arriverebbero tramite un finanziamento agevolato erogato dal credito sportivo. «Si tratta insomma - aggiunge Baiocchi - di unoperazione meramente commerciale. Quanto costerà ai cittadini, in termini di qualità della vita, lannientamento di unoasi di pace per soddisfare interessi imprenditoriali privati?».
Lalternativa proposta dai residenti, invece, è decisamente più rispettosa degli equilibri circostanti: il comitato, infatti, sarebbe favorevole a un progetto di reale utilità sociale, analogo a quello realizzato lanno scorso presso il Forte Ardeatino, privo di superfici commerciali e strutture a pagamento, ma basato sulla salvaguardia e la valorizzazione del verde pubblico.
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