Londra Non Ahmadinejad ma Sabourjan è il cognome originale del presidente iraniano. Di per sé potrebbe anche essere un dettaglio poco interessante, se non fosse che Sabourjan è un cognome di origini ebraiche. Un fatto che il presidente della Repubblica islamica dellIran, che da tempo si fa notare per unaggressività anti-israeliana e antisemita senza precedenti dai tempi del nazismo, ha tutto linteresse a occultare.
A fine gennaio lo aveva denunciato Mehdi Khazali, figlio dellayatollah Abulqassim al Khazali, ex membro del consiglio dei guardiani della rivoluzione, e critico del presidente. Ora è il quotidiano britannico Daily Telegraph a rilanciare la clamorosa indiscrezione, fornendo una valida documentazione. Il giornale pubblica infatti una foto in cui Ahmadinejad, mostrando nel marzo del 2008 il proprio documento di identità, ha involontariamente rivelato il suo cognome originario riportato in lingua farsi, di «chiara origine ebraica» che significa «coloro che indossano il sabour (il tradizionale scialle indossato dagli ebrei quando pregano)». Al quotidiano conservatore è bastato ingrandire il documento per trovare la conferma alle accuse di Khazali in una nota scarabocchiata da cui emerge che la famiglia cambiò il suo nome in Ahmadinejad quando si convertirono allIslam al momento della sua nascita.
In Iran vive da secoli una folta comunità ebraica: prima della rivoluzione khomeinista se ne contavano centomila, mentre ora ne sono rimasti poco meno di 11mila.
«Questo aspetto delle origini di Ahmadinejad spiega molto di lui - ha detto al Daily Telegraph Ali Nourizadeh, del Centro studi arabi e iraniani di Londra, in riferimento alle dichiarazioni negazioniste dellex sindaco di Teheran, che ha più volte definito lOlocausto una «leggenda» -. Ogni famiglia che si converte a una religione diversa assume una nuova identità condannando la propria vecchia fede».
Ancora, secondo Nourizadeh, «facendo dichiarazioni contro Israele, cerca di allontanare ogni sospetto sui suoi legami ebraici: si sente vulnerabile in un società radicale sciita».
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